
Sanremo - Musk che vota Giorgia "che ci sarà per diversi anni", Trump che per avere la Liguria minaccia i dazi sulle trofie al pesto, Carlo Conti che va come un treno ed è pronto per il ministero dei Trasporti e intanto ha fatto "il campo largo". Roberto Benigni lascia ancora una volta il segno all'Ariston, il palco dal quale 25 anni fa lanciava il 'Wojtylaccio' e dove poi è tornato, negli anni, rileggendo il Cantico dei Cantici, l'Inno di Mameli, la Costituzione.
"Musk è potente, ricchissimo, vuole conquistare l'Italia, vuole il potere in Italia, sta preparando la marcia su Roma, al grido di 'o Roma o Marte'", ha detto Roberto Benigni nel suo intervento sul palco dell'Ariston - Ma non solo lui, Trump segue Sanremo, lo vuole rifare grande, lo segue da Mar-a-Lago, vuole Vasco Rossi, Mina, Celentano, 'make Sanremo great again'. Vuole tutta la Liguria, dopo la Groenlandia, come 53/o stato degli Usa. Ha detto: o la Liguria lo accetta, o metto un dazio del 200% sulle trofie al pesto".
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