Cronaca

Aperto il fascicolo per omicidio preterintenzionale: Bedini era stato aggredito lo scorso 9 marzo in casa propria
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GENOVA - Potrebbe esserci un giro di usura e riscossione crediti dietro il pestaggio di Michelangelo Bedini, orafo in pensione di 73 anni e maestro di arti marziali, morto a casa sua a Sant' Olcese il 15 aprile scorso.

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L'uomo era stato aggredito lo scorso 9 marzo nel giardino di casa sua.: era stata la moglie a trovarlo privo di sensi e a chiamare i soccorsi. Bedini era stato ricoverato all'ospedale San Martino e poi dimesso con una terapia da seguire.

Il sostituto procuratore Daniela Pischetola, che coordina il lavoro del nucleo operativo dei carabinieri di Sampierdarena, aveva aperto un fascicolo per lesioni ma ha poi cambiato l'ipotesi di reato in omicidio preterintenzionale a carico di ignoti. Bedini, quando era stato dimesso, era stato ascoltato dagli investigatori, ma non era riuscito a fornire elementi utili a identificare chi lo aveva ridotto in quelle condizioni. Lui e la moglie avevano ipotizzato si fosse trattato di una banda ladri, pronta a entrare nella loro abitazione. Per gli inquirenti, però, potrebbero esserci motivi legati al recupero crediti.

I militari hanno analizzato i filmanti di molte telecamere di sorveglianza della zona per cercare eventuali auto o persone sospette nella zona