GENOVA - A ben ventinove anni di distanza dal delitto che è accusato di avere commesso in vico Indoratori ammazzando con un trapano Maria Luigia Borrelli il carrozziere di Marassi Fortunato Verducci, 65 anni, giovedì 10 settembre per la prima volta sarà interrogato al nono piano di palazzo di giustizia dal pm titolare delle indagini Patrizia Petruzziello.
Impossibile per ora stabilire cosa potrà dire a sua difesa l'indagato visto che ad accusarlo è una prova robusta come il codice genetico identico al suo e trovato su almeno quattro campioni di sangue e alcuni mozziconi di sigarette prelevati il 5 settembre del 1995 nel basso di vico Indoratori, nel centro storico, dove fu uccisa la vittima, una donna di 42 anni, infermiera di giorno e prostituta di notte, massacrata con uno sgabello e un trapano
Verducci è accusato a piede libero di omicidio e rapina. Avrebbe ucciso 'Antonella' - così Borrelli si faceva chiamare nella sua seconda vita - dopo aver consumato un rapporto sessuale e portandole via il portafoglio con l'incasso della giornata. Questo perché lui, dicono gli inquirenti, è sempre stato schiavo del gioco
Proprio per avere la riprova che il suo codice genetico è quello del presunto assassino il pm ha anche chiesto al gip in sede di incidente probatorio il prelievo del dna dell'uomo con il un tampone nel cavo orale, un atto che avverrà in presenza del genetista che i due avvocati dell'indagato, gli avvocati Giovanni Ricco e Nicola Scodnik, nomineranno in queste ore.
Due anni fa c'era stato l'ultimo colpo di scena nel cold case di vico Indoratori quando una supertestimone aveva raccontato agli investigatori che la madre - ex infermiera come Borrelli - le aveva confidato di aver visto un primario del San Martino, alcuni giorni dopo l'omicidio, con graffi al volto e al collo. Il medico era morto nel 2021. Le comparazione del dna - fatta attraverso alcuni parenti dell'uomo - tuttavia nel luglio di un anno fa aveva dato esito negativo. Lo stesso esito negativo, in passato, aveva portato a scagionare una lunga serie di sospettati.
IL COMMENTO
Dalle morti sul lavoro alle pensioni, non basta la Liguria virtuosa a metà
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa