GENOVA - Battute finali nell'indagine che ha travolto la politica ligure e che, con le dimissioni dell'ormai ex presidente di Regione Giovanni Toti ai domiciliari dal 7 maggio scorso, porterà alle elezioni regionali anticipate e al processo per il governatore.
Domenica o lunedì Stefano Savi, difensore di Toti, dovrebbe depositare l'istanza di revoca dei domiciliari. I pm avranno 48 ore per esprimere il parere poi una delle due gip in turno a palazzo di giustizia dovrebbe pronunciarsi in tempi brevi. Non sarà dunque la giudice Paola Faggioni a esprimersi sull'istanza. Toti quindi potrebbe essere scarcerato già a metà della prossima settimana e il ricorso per Cassazione presentato da Savi avverso la decisone del Riesame che ha mantenuto Toti ai domiciliari decadrà nel momento stesso in cui non ci fosse più la misura cautelare in atto.
La seconda misura invece non è stata impugnata e questo consentirebbe alla magistratura di lasciare aperta la strada del processo immediato. La procura infatti potrebbe decidere se chiedere il giudizio immediato e potrebbe farlo in settimana ovvero quando (e se) sarà disposta la scarcerazione. Giorno più o giorno meno, la decisione dovrebbe essere presa entro venerdì, mentre l'udienza del processo potrebbe tenersi già a settembre o a ottobre.
Il giudizio di un 'immediato', ipotesi che piace sia al difensore di Toti che alla Procura e che porterebbe subito a giudizio Toti, Spinelli e Signorini, porterà ad uno 'sdoppiamento' del processo. I principali indagati verranno giudicati subito mentre gli altri farebbero il percorso ordinario. Domani mattina i magistrati si confronteranno sul da farsi: se il giudizio immediato non fosse possibile i pm dovrebbero chiudere le indagini nei confronti di tutti gli indagati per corruzione, voto di scambio e finanziamento illecito e passare per l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, la richiesta di rinvio a giudizio e l'udienze preliminare.
IL COMMENTO
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