Cronaca

È così tanto che lo ha spinto a viaggiare dal suo paese di origine, il Mali, fino all'Italia, attraversando l'Algeria e la Tunisia dove ha preso una barca, senza sapere nuotare, pur di farcela
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GENOVA - Fare l'elettricista. Un sogno che per molti potrebbe sembrare niente, che per altri, come Daye Dongo, è tutto.

È così tanto che lo ha spinto a viaggiare dal suo paese di origine, il Mali, fino all'Italia, attraversando l'Algeria e la Tunisia dove ha preso una barca, senza sapere nuotare, pur di farcela.

"E ce l'ho fatta, grazie a Dio". Ringrazia Daye che alla domanda 'perché?' risponde "perché si".

Il paese africano da dove proviene Daye, 25 anni, è uno dei più poveri dell'Africa e sta affrontando una crisi multidimensionale in rapido peggioramento dove le condizioni di vita delle comunità diventano sempre più difficili e allarmanti. Non centrano solo i golpe avvenuti nel 2020 e del 2021, si torna indietro, infatti, fino al 2012. Da lì si è innescata una situazione di insicurezza economica (e non solo) che va dal Nord al Sud del Paese.

Oggi il 90% delle persone più toccate dalla crisi sono donne e bambini, ma in un paese che si basa sull'allevamento, dove violenze tra esercito e gruppi ribelli sono all'ordine del giorno e oltre la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, per il quarto figlio di una famiglia come quella di Daye il futuro non è roseo. Anzi, forse proprio non c'è. 

E così ha lasciato tutto, con i genitori che gli dicevano di non partire e ha affrontato un lungo viaggio che lo ha portato a Lampedusa in una giornata caldissima di fine agosto. Solo tre giorni però, poi il trasferimento a Genova, nelle mani della Croce Bianca Genovese

Daye, che del suo obbiettivo ha fatto quasi la sua ragione di vita, non si è lasciato scappare nemmeno un istante. Nel giro di qualche settimana, grazie ai professori volontari che insegnano l'italiano ai migranti nei centri di accoglienza, ha iniziato a capire e farsi capire. Poi si è iscritto a un corso per diventare Assistente alla persona mentre veniva trasferito nell'ex asilo dell'Istituto Don Bosco di Sampierdarena.

"Aiuto i signori anziani ad andare in bagno, fare la spesa. Mi piace". Guadagna qualcosina che si mette da parte per poi iscriversi al corso per elettricisti. Un lavoro che lui sa già fare ma che per praticare in Italia serve un attestato.

"Nel mio paese, quando si parla dell'Italia, si sente di macchinoni, orologi costosi e soldi - racconta Daye -. Non è così e a me va bene. Il mio sogno era quello di arrivare in Italia, non mentire e integrarmi. Il mio sogno, quello ancora più grande, è quello di lavorare come elettricista e guadagnare. Un futuro, vorrei solo questo".