Cronaca

L'indagine della polizia locale conferma il responso delle controanalisi. Per la morte del promoter musicale il diciottenne alla guida della Vespa risponderà di omicidio stradale senza aggravanti
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GENOVA -Le controanalisi confermano che Lorenzo, lo  studente diciottenne alla guida della Vespa che nel marzo dello scorso anno travolse e uccise il noto promoter di eventi musicali Vincenzo Spera, non aveva fatto uso né di alcolici né di sostanze stupefacenti.


Il ragazzo, come sancisce l'indagine conclusa dalla sezione Infortunistica della polizia locale con il coordinamento del sostituto procuratore Patrizia Petruzziello, per questo dovrà rispondere di omicidio stradale ma non aggravato.


L'incidente era avvenuto di sera sull'attraversamento pedonale all'incrocio fra corso Magenta e via Bertani, a Castelletto. Il ragazzo non avrebbe visto Spera e lo avrebbe investito in pieno. Il promoter, settantenne, è morto poi all'ospedale San Martino.

Si scoprirà successivamente che la Vespa non era assicurata per un disguido: pare che il papà del diciottenne avesse sbagliato nel digitare la data dell'inizio della polizza accesa on line. Il ragazzo, assistito dagli avvocati Carlo Conti ed Nicola Scodnik, uno studente incensurato abitante nella zona, quella sera stava andando ad allenamento di calcio dopo una serata con amici e solo per caso non aveva preso il suo scooter ma la Vespa del padre, scelta, pare, perché aveva il parabrezza e stava cadendo una leggera pioggerellina. 

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