Cronaca

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SANREMO - Alberto Scagni è stato sequestrato e picchiato per tutta la notte da due detenuti marocchini che lo hanno tenuto in ostaggio dopo averlo portato via dalla sua cella nella sezione detenuti protetti nel carcere di Sanremo.

Al momento il killer 42enne è in coma farmacologico, intubato, in rianimazione all'ospedale Borea di Sanremo dopo un'operazione: i due lo avrebbero picchiato armati di una gamba di un tavolo di legno, colpendolo anche alla gola. 

La Polizia Penitenziaria ora protesta dopo l'incredibile notte di terrore, sangue e violenza vissuta ieri.

Secondo la denuncia del sindacato della polizia penitenziaria, ieri sera, due detenuti originari del Marocco hanno tenuto in ostaggio un altro detenuto, Alberto Scagni, italiano e condannato per avere ucciso la sorella a Genova e già trasferito dopo essere stato aggredito da un detenuto romeno nel carcere del capoluogo.

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Scagni, condannato a 24 anni e 6 mesi per l'omicidio della sorella Alice a maggio del 2022, è stato torturato per ore raccontano i sindacati. Intorno all'una e trenta è stato trasportato ricoverato all'ospedale di Sanremo con ferite principalmente sul viso, la frattura del naso e contusioni su tutto il corpo.

L'assassino era in una cella del Padiglione Z: sempre nella stessa cella, un altro ristretto, italiano, è stato tenuto sotto minaccia e chiuso in bagno. La notte di terrore ma soprattutto di trattative è finita quando un gruppo di agenti, coordinati dal Vicecomandante presente sul posto, hanno fatto irruzione con caschi protettivi e scudi per fare strada ad altri poliziotti al fine di salvare l'ostaggio e portarlo in ospedale.

"Andrò in ospedale a trovare il mio assistito non appena i medici me lo consentiranno. È in condizioni critiche", ha detto l'avvocato Mirko Bertoli di Chiavari. "Alberto è stato vittima di una brutale aggressione - spiega Bettoli -. Gli hanno fratturato le ossa della faccia e ha ferite in tutto il corpo. In questo momento sta subendo alcuni interventi da parte dei chirurghi del reparto maxillofacciale e quindi è sedato. Ma sarà mia cura capire i motivi di questo pestaggio che si è risolto - sottolinea Bertoli - con l'intervento del personale di polizia penitenziaria".

"La procura di Imperia - ha concluso Bertoli - ha aperto un fascicolo per aggressione. Vedremo quali posizioni prendere dopo aver sentito il mio assistito

"Solo grazie all'ingresso dei poliziotti della penitenziaria si è evitato un brutale omicidio, ancora una volta abbinamenti pericolosi di detenuti che Sanremo non può gestire con 290 detenuti", denuncia il segretario regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Lorenzo Pagani.  

"È intervenuto anche, dal carcere di Imperia, il Comandante, il direttore del penitenziario ed il magistrato di turno, che erano presenti nelle operazioni nella sezione detentiva e sono stati anche oggetto del lancio di una gamba di legno ricavato da un tavolo" si legge nel comunicato Vincenzo Tristaino, segretario regionale Sappe per la Liguria.

Il bilancio è di un poliziotto ferito, con due costole rotte dopo l'irruzione nella cella per liberare Scagni che "versava in condizioni gravissime", si legge nel comunicato di Tristaino. La mamma di Alberto Scagni, Antonella Zarri, è ora a Roma per partecipare a un incontro pubblico con il suo avvocato Fabio Anselmo per parlare del tema dell'inefficienza delle forze dell'ordine. L'avvocato spiega, è "inutile parlare di prevenzione se poi si interviene in ritardo".