GENOVA -Rems di Prà accerchiata dalle pattuglie della polizia di stato e della polizia locale e subito scatta la psicosi degli abitanti della zona per un'eventuale evasione di Luca Delfino, l'assassino dell'ex compagna Antonella Multari che dopo avere scontato 16 anni e 8 mesi per il femminicidio è stato scarcerato ed è diventato il paziente più noto della residenza delle esecuzioni delle misure cautelari praese.
Ma si è trattato di un falso allarme: la mobilitazione degli agenti è scattata attorno alle 16 per un Tso, un Trattamento sanitario obbligatorio di un altro ospite della struttura che aveva rifiutato di assumere la terapia disposta dai medici. Il paziente, grazie agli agenti attrezzati per i Tso, è stato poi trasferito a bordo di un'ambulanza del 118 all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Non è un fatto eccezionale che in una struttura come la Rems vengono inviate le pattuglie delle forze dell'ordine per permettere ai medici e agli operatori sanitari di somministrare le terapia a base di farmaci ai pazienti che rifiutano di assumerla: mai però, raccontano gli abitanti della zona, c'era stata una mobilitazione così importante come quella di oggi pomeriggio per un semplice trattamento obbligatorio, un ricovero obbligatorio. Uno spiegamento di forze giustificato proprio dalla presenza di un ex detenuto molto noto come Luca Delfino, il cui trasferimento nella struttura è stato osteggiato in ogni modo dagli abitanti della zona e del resto di Prà.
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