Cronaca

La denuncia di Iacopo Surico di Sì Cobas al presidio davanti alla sede Inps di via Sestri Ponente: "Tagliando il reddito si costringono le persone ad accettare stipendi da fame"
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GENOVA -"DaL 27 luglio mille famiglie  genovesi hanno ricevuto un messaggio sms che li avvertiva che riceveranno più il reddito di cittadinanza, non avranno più nessuno aiuto dallo stato".



E' la denuncia di Iacopo Surico, portavoce del sindacato autonomo Sì Cobas, alla manifestazione organizzata davanti alla sede Inps Ponente di via Sestri Ponente per contestare l'abolizione del reddito di cittadinanza che sarà sostituito dal prossimo anno dall'assegno di inclusione.

Primo effetto dell'abolizione del reddito da parte del governo è che le persone fra i 18 e 59 anni ritenute abili al lavoro si sono viste revocare il reddito, a patto che non siano in nuclei fragili con persone disabili o comunque seguite dai servizi sociali.

Il futuro assegno di inclusione che partirà nel 2024 sarà legato ai corsi di formazione, corsi, come è successo in passato, spesso fantasma e per nulla utili a fornire una nuova professionalità.

In piazza a Sestri anche un insegnante precario di 51 anni che nel periodo che non lavorerà, "come capita spesso" dice lui, ora non potrà avere il salvagente del reddito di cittadinanza.

Iacopo Surico spiega il grande rischio connesso all'abolizione del reddito: "Tagliando il reddito si costringono le persone ad accettare stipendi da fame".

La conferma di questo da una donna di origini sudamericane presente alla manifestazione: "Nell'ultimo lavoro prendevo 4 o 5 euro all'ora, guadagnavo 600 euro al mese, ho preferito prendere 500 euro di reddito, molto più dignitoso che sentirmi sfruttata".