CHIAVARI - Non perde la speranza Silvana Smaniotto, la mamma di Nada Cella, uccisa il 6 maggio del 1996 nell'ufficio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava da impiegata. Intervistata da Primocanale, la Smaniotto rinnova un appello che già era stato rivolto in passato: "Io contavo sul fatto che qualcuno si facesse avanti dopo che avevo fatto un appello: speravo che qualcuno riconoscesse la voce che aveva telefonato all'epoca, speravo che qualcuno dicesse qualcosa. A questo punto rinnovo il mio appello anche alle altre 4 persone che, secondo la telefonata, erano presenti.
25 anni dopo Silvana non ha perso la speranza, e si augura a questo punto che gli esiti del Dna sui reperti trovati la mattina del delitto, portino alla luce nuovi indizi: "Io ci spero ancora tanto. Vorrei che qualcuno trovi il coraggio di dire qualcosa che può servire, anche un dettaglio insignificante che possa in qualche modo aiutare le indagini. Qualsiasi cosa potrebbe essere importante per noi. Se ho ancora fiducia nel trovare il nome? Dicono che la speranza è l'ultima a morire, io ci spero ancora"
IL COMMENTO
Regionali, alla Liguria servono politici che sappiano domandare scusa
Il nuovo Galliera non si tocca. Sarebbe un disastro per la sanità