Cronaca

L'indagine dei carabinieri: i sopralluoghi svolti dalle donne, in azione gli uomini che forzavano le finestre. In manette tre sinti ritenuti autori di furti a Cavi, Cavi Borgo, Leivi e alture di Chiavari
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GENOVA -La gang dei ladri delle villette agiva con accurati sopralluoghi delle donne per studiare le abitudini degli inquilini: poi entravano in azione gli uomini, padre, Giovanni Lafleur, 62 anni, il figlio Antonio, 24 anni, e un terzo uomo, Rolando Icardi, 42 anni, anche lui come gli altri due zingari sinti residenti nel campo di Bolzaneto di via Nostra Signora della Guardia.

Il papà era l'unico che entrava sempre nelle case scassinando le finestre: gli altri due si davano il cambio nel fare da "palo" davanti alla villetta. Chi entrava negli appartamenti arraffava il bottino che si trovava davanti, denaro e altri oggetti, preziosi o rivendibili, un blitz di pochi minuti, poi la fuga, indisturbati perché grazie al sopralluoghi i ladri agivano sempre quando le case erano vuote.

L'inchiesta svolta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Chiavari ha permesso di accertare che la gang aveva effettuato almeno sei furti nel Tigullio, nelle villette di Bacezza e  dintorni, sulle alture di Chiavari, e poi a Leivi, e a Lavagna, a Cavi e a Cavi Borgo.

Determinanti per incastrare i ladri gli appostamenti degli investigatori e il sistema delle letture targhe dei veicoli dei Comuni del Tigullio.

Le indagini proseguono per stabilire se i ladri sono gli autori di altri furti in casa avvenuti in Liguria.

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