Commenti

2 minuti e 6 secondi di lettura

GENOVA - Un mese e mezzo fa il Ceo del Genoa Blazquez dopo la vittoria sulla Roma aveva comprensibilmente parlato di obiettivo forse un po’ più ambizioso della salvezza ai nostri microfoni. Sabelli era Sabellao, Gudmundsson saltava in slalom come Tomba i giallorossi, Thorsby liberava con un assist la potenza di Retegui. 

Insomma un sogno e alla fine la ciliegina di Messias, appena rientrato, con un gol che sanciva l’apoteosi. Era il 28 settembre, cioè due mesi fa. Quel giorno era lecito se non sognare almeno lasciarsi andare, ma da quell’apice è successo di tutto: infortunio a Udine di Retegui con finale beffardo per autogol di Matturro. Di qui altri infortuni e sconfitte fuori casa nei minuti finali o a Marassi col Milan per colpa dell’arbitro e di una traversa al 100’ seguita da una parata di Giraud (centravanti andato in porta oer espulsione di Maignan) su Puscas. Di lì altre certezze cadute, malgrado i punti sono usciti dal fortino del Ferraris dove però si è rifatto male Retegui e poco dopo Gudmundsson senza segnalare altri 5 o 6 stop in ogni reparto da Bani a Strootman.

Non sarà solo sfortuna, ma insomma diciamo che lo stellone sul Genoa non passa da un po’. Certo Gila comanda e non è lesa maestà fare qualche critica o sollevare dei rilievi sul suo operato come nei cambi in alcuni momenti delle partite che hanno convinto meno di altre. Ma Gilardino oggettivamente per quanto raccontato ha molti alibi e soprattutto ha comunque la squadra della sua in un percorso del soldato parecchio difficile. Così dalle ambizioni si è passati al realismo di una classifica persino decente, ma non troppo tranquillizzante. Per questo serve capire se Retegui è pronto o no e se Messias oggi può essere un cavallo su cui puntare insieme a un ritrovato Malinovskyi. Questo non per sognare ma per tirare su i fatidici e ospitali 40 punti.

Nessun dramma, ma forse le difficoltà aiutano perché il Genoa quando aumenta la tensione rende di più col pubblico compreso. L’idea che per un attimo al Signorini e all’esterno del centro sportivo qualcuno si sia imborghesito dando i risultati per scontati, un po’ c’è. Ma dopo il ko di Frosinone ovviamente al minuto 94’ tutti saranno tornati sulla terra. Senza Retegui e Gud è dura ma con l’Empoli (sperando in Mateo) Gila potrà’ contare non solo sui resti della squadra, ma su quello spogliatoio che è stato il motore della promozione in A e che può valere una salvezza in questa stagione coi tifosi al fianco senza se e senza ma.