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Un primo passo, un assaggio della Genova che sarà. Domenica caleranno i veli su una parte di città che sta cambiando pelle e che i genovesi potranno vedere con i propri occhi in una sorta di anteprima. Potranno verificare lo stato di avanzamento dei lavori del Waterfront, del grande canale navigabile e degli edifici residenziali. E poi in tanti prenderanno d'assalto la strada, da sempre ad uso esclusivo del porto, che collega piazza Cavour a via dei Pescatori attraversando le Riparazioni navali, i cantieri Amico e poi quelli Mariotti, il prestigioso circolo dello Yacht Club, l'Ente bacino, decine e decine di piccole aziende, una storica trattoria fino ad arrivare nei pressi dell'ex Mercato del Pesce. Un assaggio di quello che è il progetto di Renzo Piano intenzionato ad unire il parco della Foce con il Porto Antico per far scoprire a genovesi e turisti angoli nascosti, visuali inedite e prospettive uniche. 

Ma Genova da sempre è vittima dei "no", dei "ma" e dei "si però..". E così ecco che il progetto di quell'architetto che a soli 34 anni, vinse il concorso internazionale per la realizzazione del Centro Pompidou di Parigi svettando tra i quasi settecento partecipanti, doveva per forza non piacere a qualcuno. Il problema che quel qualcuno è niente popodimeno che Confindustria da sempre contraria all'idea di aprire al pubblico quella parte di porto. Al punto da inviare nei giorni scorsi alle aziende del comparto industriale del porto un invito via mail a richiedere il risarcimento di eventuali danni nel caso l'azienda riscontrasse disagi nell'operatività.

"C'è qualcuno che pensa di poter applicare ancora oggi le vecchie teorie del 'maniman' ma l'opinione di pubblica la pensa diversamente" ripete come un mantra il sindaco di Genova Marco Bucci - Quello che facciamo non ha mai l'obiettivo di sacrificare qualcuno, lavoriamo perché cittadini, imprese, lavoratori, turisti possano avere un miglioramento, questa è la sfida dell'amministrazione, per adesso le abbiamo vinte tutte e quindi vinceremo anche questa. La passeggiata è un tema che non voglio definire divisivo".

Abbiamo la presunzione di pensare che a Renzo Piano non sia neppure balenata per la mente la possibilità che il suo progetto di collegare due parti di città potesse dividere in questo modo. Lui voleva, e vuole, regalare un'area nuova alla città. Lo aveva già fatto in maniera stupenda trent'anni con il Porto Antico, quando aveva portato a termine un progetto fantasmagorico in grado di donare nuova linfa ed essenza ad una zona chiusa. L'orizzonte di Genova cambiò, ritrovando il mare, il suo elemento naturale.

Interpellato in merito alle polemiche sulla "passeggiata" l'architetto con la sua solita eleganza dialettica aveva risposto: "Guai a togliere le Riparazioni Navali da dove sono! Sarebbe quasi un tradimento”.  Insomma nessuna rivoluzione, nessun cambiamento catastrofico: solo una passeggiata da fare con gli amici per godersi nuovi angoli, visioni splendide tra cantieri e navi ormeggiate. Signori del "no" l'orizzonte di Genova può cambiare. Ancora una volta.