La foto di uomini e giovani in fila per acquistare un mazzo di fiori la sera di San Valentino davanti a un fioraio nel cuore di Genova è subito diventata virale.
Normale, non capita spesso di assistere a una fila di uomini per comprare non il nuovo smartphone o un biglietto per una partita di calcio di cartello ma per acquistare orchidee, margherite e mimose, non capita spesso neppure nel giorno della festa degli innamorati.
Una foto che come sempre ha innescato mille reazioni, molto varie, interessanti, a volte enigmatiche, spesso opposte: chi si rallegra che gli uomini si mettono in fila per un gesto tanto bello e delicato, chi invece, e fra loro molte donne, si dice amareggiato perchè i fiori sarebbe bello regalarli e riceverli non solo per celebrare una festa evidentemente commerciale.
Non mi schiero: ognuno faccia quello che meglio crede. Lo ammetto: io da ragazzo qualche mazzo di fiori e di mimose il 14 febbraio l'ho regalato, poi con l'età matura, d'accordo con mia moglie s'intende, ho naturalmente snobbato questo appuntamento, concentrandomi, non sempre con successo, sul nostro anniversario che fra l'altro coincide quasi con la festa degli innamorati.
Il giorno dopo la festa, incuriosito dalla foto che io avevo scattato, sono andato a scambiare due chiacchiere con la fioraia titolare del chiosco della coda. Lei per prima cosa ha ringraziato, e non era scontato, "sono diventata famosa". Poi ha aggiunto un'osservazione con un taglio da analisi sociologica: "Dopo il lockdown la grande novità è che anche i ragazzi regalano fiori alle fidanzatine, prima non capitava quasi mai".
Un'affermazione che meriterebbe un approfondimento, ascoltando altri fiorai e pure un sociologo. Ma comunque una considerazione interessante e che apre il cuore: sino a ieri le cronache hanno sempre raccontato che il Covid oltre ad avere fatto aumentare i reati in ambito familiare, ha fatto lievitare anche le risse tra ragazzini. Ricordiamo le maxi scazzottate ai giardini di Quinto, o a Castelletto. La fioraia sociologa invece tratteggia un'altra novità: le restrizioni, l'essere stati costretti a stare chiusi in casa e non avere la possibilità di vedersi neppure fra i banchi di scuola, avrebbe addolcito gli adolescenti. Ha reso più sensibili forse gli stessi ragazzi che nelle prime sere post lockdown si sfidavano e si sfogavano in via Giannelli, come se quando quando se le sono viste negare avessero compreso l'importanza delle relazioni sentimentali. La loro anima romantica. Margherite e tulipani, hai visto mai, possono fare dimenticare i social e passare in secondo piano persino l'onnipresente cellulare. I miracoli che solo un fiore può fare, seppure nel giorno di San Valentino.
Se in fila per un fiore ci sono anche i ragazzini
2 minuti e 8 secondi di lettura
di Michele Varì
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