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Con la Juve il Var rende giustizia. Ora il mercato, in attesa di una svolta societaria che non è imminente malgrado il tourbillon di voci e speculazioni
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La Sampdoria replica contro la Juventus la brillante prestazione offerta con l’Atalanta ma stavolta il Var non tradisce, annullando giustamente il gol di Rabiot per fuorigioco e consegnando ai blucerchiati un meritato pareggio per 0-0 ed il primo punto della stagione.

Sarebbe stata una beffa, considerato che la Samp era andata vicinissima al vantaggio ad inizio partita con uno schema già visto all’esordio in campionato: lancio rasoterra di Sabiri, taglio di Leris e conclusione, deviata da Perin sulla traversa. Il terzo legno colpito dalla Samp in due gare, ma non l’unico di questo match: poco dopo era infatti Vlahovic, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, a sbagliare porta e a fare, per dirla alla Fantozzi, autopalo.

Insomma, una Sampdoria quasi sempre in gestione della partita, tant’è che le uniche occasioni dei bianconeri sono arrivate per un errore individuale di Augello, che ha spianato la strada a Cuadrado, letteralmente murato da Audero, bravissimo a restare in piedi sino all’ultimo, poi da Kostic ma solo in virtù di una deviazione involontaria di Ferrari: anche qui il portiere della Samp è stato bravo a non farsi sorprendere, alzando il pallone in calcio d’angolo.

Nella ripresa, meno bella ed intensa anche a causa di un po’ di stanchezza e dei numerosi cambi, gli episodi chiave sono stati due: la rete negata a Rabiot dal Var e nelle battute conclusioni la zampata dell’eterno Quagliarella, su delizioso assist del neo entrato Verre, uscita poco distante dal palo.

Pareggio giusto, ma la Samp ai punti avrebbe meritato anche qualcosa di più, considerata la differenza di valori in campo, alla quale la squadra di un ottimo Giampaolo ha sopperito con organizzazione, spirito di sacrificio e quella che l’allenatore ha definito alchimia, anche e soprattutto con un pubblico da brividi.

Adesso che la classifica si è mossa e la Samp ha dimostrato di essere tutt’altro che un’armata brancaleone, la trasferta di domenica alle 18,30 a Salerno, pur difficile, fa un po’ meno paura.

In attesa del mercato e della tanto attesa svolta societaria, purtroppo non dietro l’angolo malgrado il costante tourbillon di voci e speculazioni.