GENOVA -L'appuntamento è per le 18 di sabato 28 maggio nel piazzale di fronte alla stazione Marittima.
Lagaccio, quartiere del centro città dietro la stazione Principe, affila le armi e scende in piazza contro l'ipotesi del progetto del comune di una cabinovia che sale sino a Forte Begato e al parco dei forti.
Ad organizzare la manifestazione è il comitato "Con i piedi per Terra".
A rispondere ai cittadini e Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro Est, che per prima cosa si dice perplesso per la manifestazione di sabato: "Perplesso perchè per ora nessuno conosce il progetto, dunque la gente del Lagaccio scende in piazza e in teoria la cabinovia potrebbe passare da un'altra parte...".
Carratù dice che sino ad oggi c'è solo il rendering, "ossia l'idea del progetto possibile dalle indicazioni fornite a due studi di architettura specializzati in impianti verticali". Fornite, aggiungiamo noi, dal sindaco Bucci, che è poi il promotore dell'idea della cabinovia Marittima-Righi: "Fra le uniche certezze quelle che Tursi vuole rivalutare i forti del parco delle Mura, per farlo deve portare in tempo breve i turisti e i genovesi sino a lassù, un mezzo di trasporto che non può essere la cremagliera di Granarolo, perchè con capacità ridotte e perchè impiega troppo tempo a raggiungere i forti. L'eventuale cabinovia arriva ai forti in 4 minuti e mezzo, solo così gli imprenditori investiranno per ristrutturare e ridare vita ai forti di Genova, bene storici che stanno cadendo a pezzi. Chi non è d'accordo con le nostre idee almeno fornisca un'alternativa, troppo facile bocciare delle idee e non averne di proprie".

Carratù poi assicura: "Se il progetto della cabinovia sarà troppo impattante per gli abitanti del Municipio Centro Est, non solo per il Lagaccio, sarò il primo a dire no, ma dirsi contrari ora senza un vero disegno mi sembra azzardato, per questo non capisco la manifestazione programmata per sabato" ribadisce.
Azzardato o no, gli abitanti del Lagaccio sono allarmati perché di quello che dovrebbe essere un progetto fantasma circolano invece già tanti particolari: la cabinovia dovrebbe essere lungo 2.5 km con un dislivello, dalla Marittima a forte Begato, di 450 metri. Sarà un impianto ipersicuro, su doppia fune, così da scongiurare incidenti come quello del Mottarone, in Piemonte, avvenuto l'anno scorso proprio quando sono cominciate a trapelare le prime notizie della cabinovia del Lagaccio, o meglio del Marittima-Begato.
Fra coloro che scenderanno in piazza sabato anche Salvatore Fraccavento, ex vigile del fuoco e ora presidente dell'associazione, Gruppo Amici Lagaccio, che ha sede proprio in via Lagaccio.
Fraccavento ricorda i tanti problemi irrisolti della zona, dal recupero completo dell'ex caserma Gavoglio alla chiusura dell'ufficio postale "che sta provocando tanti disagi ai pensionati costretti a spostarsi in uffici più lontani e fare code di ore". Poi c'è il "tappo" all'inizio della strada, con il palazzo Rosso delle Ferrovie ora sottoutilizzato e che per Fraccavento andrebbe demolito per dare luce e fare respirare a via Lagaccio, "invece per installare uno dei piloni alti 70 metri della cabinovia si sta pensando di demolire un edificio adiacente".
Su questo il presidente del Municipio Carratù garantisce: "Quella di demolire il palazzo rosso delle Ferrovie è anche un nostro progetto che vorremmo realizzare al più presto".
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