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Il potente agente di calcio ricoverato da gennaio all'ospedale San Raffaele per una patologia polmonare
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Genova -Diventa un giallo la morte di Mino Raiola, 54 anni, il più potente e importante agente dei calciatori: la notizia del decesso filtrata dopo mezzogiorno è stata smentita dal professor Zangrillo,  primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare del San Raffaele di Milano dove Raiola è ricoverato: "Sta combattendo" ha detto il medico presidente del Genoa.

Il 12 gennaio scorso erano trapelate indiscrezioni sulle condizioni di salute preoccupanti di Raiola per problemi polmonari non legate al covid e per questo ricoverato e operato all’ospedale "San Raffaele".

Il nome del super procuratore è legato a fuoriclasse come Zlatan Ibrahimovic (nella foto con Raoiola), Pavel Nedved e, i più recenti, Matthijs De Ligt, Gianluigi Donnarumma e Erling Haaland. 

Molti gli affari anche con le squadre genovesi il più recente dei quali legato al passaggio alla Samp di Mohamed Ihattaren, il fantasista olandese di proprietà della Juventus arrivato a Genova come un astro nascente e poi invece diventato un caso, forse a causa di uno stato di depressione che alla fine ha portato alla rescissione del contratto.  

Quando si è sparsa la voce del suo ricovero in rianimazione lo staff di Raiola si era affrettato a precisare che quelle cure rientravano in un ciclo di controllo programmati da tempo, che – a dispetto di quanto rivelato dal quotidiano tedesco ‘Bild' – non si trovava in terapia intensiva né era in pericolo di vita.

Smentite in tal senso erano arrivate già allora dal professore Alberto Zangrillo.

Raiola, originario di Nocera Inferiore, a Salerno,  da ragazzo lavorava nella pizzeria di famiglia in Olanda, è ritenuto il re dei procuratori italiani,  il più capace a stipulare e disfare accordi per trovarne di nuovi, più vantaggiosi e congrui per i calciatori che rappresenta e ovviamente per lui, che ad ogni passaggio incassa laute percentuali. Con un indubbio talento e fiuto riesce grazie a una rete di collaboratori a intercettare prima degli altri i campioni destinati a diventare star, che lui grazie alle sue abilità riusciva a trasformare in galline dalle uova d'oro.

 

articolo in aggiornamento