
Ancora un attacco hacker ai siti istituzionali della Liguria. Questa volta, i bersagli sono stati il portale web dell'Autorità portuale del Mar ligure occidentale e diversi siti di Regione Liguria.
L'azione è stata rivendicata dal gruppo hacker filorusso Noname057, già colpevole di diversi attacchi iniziati con una campagna più ampia avviata il 17 febbraio, mirata a colpire istituzioni e aziende italiane attraverso attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), una tecnica che sovraccarica i server con un alto volume di richieste, rendendoli inaccessibili.
In questo caso i siti web colpiti hanno subito solo dei rallentamenti. Sia i tecnici di Liguria Digitale sia gli agenti della polizia postale, con il supporto dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, sono riusciti ad intercettare e respingere gli attacchi.
La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per danneggiamento di informazioni
Già a febbraio la Procura di Genova aveva aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici pubblici o di interesse pubblico dopo l'attacco hacker filorusso.
Nel 2024 Noname57 aveva colpito il sito di Amt
L'11 gennaio il gruppo russo aveva tentato un attacco contro il sito genovese di Amt che aveva retto senza essere mai oscurato. Quella volta sui suoi canali Telegram gli hacker avevano messo in relazione l'offensiva con l'incontro con Vladimir Zelensky nel quale "il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha confermato il sostegno globale a Kiev" e ribadito che "l'Italia aiuterà l'Ucraina a raggiungere una pace giusta e duratura".
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