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Pubblichiamo la risposta all’editoriale di Maurizio Rossi “Sanremo è inadeguata a “Sanremo?” (LEGGI QUI) del candidato sindaco al comune di Sanremo del centrosinistra Fulvio Fellegara.

"In risposta alle recenti critiche espresse da alcuni discografici riguardo all'idoneità del Teatro Ariston e della città di Sanremo a ospitare il Festival, desidero portare alla luce una prospettiva diversa.

Il Festival di Sanremo, una pietra miliare nel panorama musicale italiano, ha un legame indissolubile con la città di Sanremo e il Teatro Ariston che vantano una lunga storia di successo e tradizione. Contrariamente alle critiche mosse, ritengo che Sanremo offra un ambiente unico e ricco di opportunità che valorizzano ulteriormente l'evento.

Prendiamo ad esempio la posizione privilegiata del Teatro Ariston: circondato da una serie di luoghi emblematici, come il Casinò Municipale, via Matteotti e corso Imperatrice con il loro negozi e alberghi, piazza Colombo, il centro congressi del Palafiori, il Porto Vecchio, piazza Bresca e i locali della movida. Il teatro si trova al centro di una sorta di "parco divertimenti" diffuso che si anima durante il Festival e arriva ad abbracciare le ville storiche, villa Nobel e Ormond, il suo lungomare, le spiagge e la pista ciclabile. Quante altre città possono offrire un centro abitato così ricco di location?

Per quanto riguarda le criticità segnalate sul Teatro Ariston, ritengo che sia importante discuterne con serietà coinvolgendo nella discussione tutte le parti coinvolte, ma è innegabile che la struttura abbia garantito il successo degli ultimi dieci Festival senza intoppi significativi. Una nuova e più adeguata struttura non potrebbe comunque essere posizionata lontano dal centro per non escludere la città. L'unica esperienza svolta in tal senso (al mercato dei Fiori nel 1990) fu un disastro.

Spostare il Festival in altre città potrebbe comportare la perdita dell'atmosfera unica che solo Sanremo può offrire. Inoltre, le grandi città italiane non sono esenti da problemi logistici e infrastrutturali, che potrebbero compromettere lo svolgimento del Festival in modo simile o addirittura peggiore rispetto a Sanremo.

Abbiamo già segnalato alcune proposte per gestire l'impatto del Festival diffuso armonizzando maggiormente le difficoltà dei cittadini con le opportunità per il tessuto commerciale, turistico, le associazioni locali e i giovani. Così come è evidente che alcune parti della città sono rimaste indietro e cozzano per arredo urbano, verde pubblico, sicurezza e vivibilità con la parte più centrale. Un passo avanti andrà fatto anche in questo senso perché immagino che chi è venuto a Sanremo abbia notato le profonde differenze: in questo la città è rimasta certamente indietro e su questi aspetti servirà un grosso lavoro.

In conclusione, ritengo che mantenere il Festival a Sanremo sia la scelta migliore per tutti gli operatori della musica, per preservarne l'identità e garantire un coinvolgimento autentico della comunità locale. Sanremo, con la sua storia, la sua bellezza e la sua vivace atmosfera, rappresenta il cuore pulsante di questa manifestazione straordinaria".