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Genova nel 2022 era fra le città più "colpite" dagli autovelox. Lo diceva il Codacons che spiegava come la nostra città avesse versato nelle casse del Comune ben 10,7 milioni. Ma nel 2023 le sanzioni sono calate del 30% e gli incassi totali di oltre 2 milioni
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GENOVA - Quasi due milioni in meno. Sono i soldi che ha incassato il Comune di Genova nel 2023 con le sanzioni emesse per le infrazioni del codice della strada su territorio genovese. 

Al centro il discorso che sta creando polemiche relativo agli autovelox. Genova nel 2022 era fra le città più "colpite" dagli autovelox. Lo dicevano le statistiche dell'associazione dei consumatori Codacons che spiegavano come la nostra città avesse versato nelle casse del Comune ben 10,7 milioni.

Peggio avevano fatto solo la capolista Firenze, città regina italiana degli autovelox, con un incasso pari a 23,2 milioni di euro. Seguivano Milano con 12,9 milioni di multe tramite autovelox, e appunto Genova con 10,7 milioni, una grossa fetta delle sanzioni totali che ammontavano a 38,8 milioni di euro. Nel 2023, secondo un famoso sito di Rc auto, le multe sono arrivate a 35,5 milioni di euro.

Il dato relativo agli incassi genovesi per multe da superamento limite di velocità non è ancora chiaro, ma dovrebbe essere minore rispetto a quello del 2022: l'anno scorso la presenza degli autovelox con pattuglia ha portato alla riduzione di quasi il 30% delle sanzioni per limite di velocità e sono diminuite del 32% anche le multe ai semafori per passaggio con il rosso (2.379 nel 2023 rispetto alle 3.512 del 2021). 

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Il focus sugli autovelox arriva però direttamente dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che, intervistato dal Gr1, ha detto che "gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e dove e con quale motivazione".

Negli autovelox, ha aggiunto, non c'è "assolutamente nulla di sbagliato" se vengono messi "per salvare vite vicino alle scuole, agli ospedali, nelle strade dove ci sono tanti incidenti. Se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina su stradoni a due corsie per fare cassa, sono semplicemente un'altra tassa". 

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L'accusa, quando si parla di rilevatore di velocità, è sempre la stessa, ovvero quella rivolta ai piccoli Comuni che farebbero "cassa". Inevitabilmente i dati pro capite si impennano quando un controllo è collocato su una strada molto frequentata nel territorio di un piccolo Comune. È il caso per esempio dell'autovelox al Passo di Giau, sulle Dolomiti ampezzane, la cui distruzione a inizio gennaio ha attirato le attenzioni delle cronache nazionali sul tema. Anche in Liguria c'è stato il dito puntato vero un velox accusato di essere "tattico". Ci spostiamo sulla statale 20 in val Roja, nell'Imperiese, che sta creando problemi in Francia dove, secondo le cronache del paese, diverse migliaia di multe sono arrivate in una settimana ai residenti del paese confinante, Breil-sur-Roya.

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L'anno scorso il Comune di Colle Santa Lucia ha incassato alla voce multe 747.094,42 euro, che fanno 2.159 euro per ciascuno dei 346 abitanti del piccolo centro. Si tratta di un dato 83 volte più alto della media nazionale, ma è ovvio che a pagare sono i turisti che si affollano tra Selva di Cadore e Cortina d'Ampezzo e spesso, soprattutto in moto, sfrecciano ben oltre i 50 all'ora del limite previsto su quella strada di montagna.