
GENOVA - "Se ArcelorMittal, come sembra ormai chiaro, deciderà di abbandonare definitivamente l'Italia, il governo si farà carico di un periodo di transizione che necessariamente dovrà portare all'individuazione di un nuovo socio industriale. Ci sono le professionalità in Italia e i gruppi che sono in grado di farlo e si possono anche creare sinergie fra due gruppi con lo Stato. Prima ci mettiamo in cammino, meglio è".
Il presidente della Regione Giovanni Toti commenta così la situazione di Acciaierie d'Italia, l'ex Ilva dopo il nulla di fatto dell'assemblea dei soci di ieri, parlando a margine della presentazione dei nuovi strumenti finanziari per lo sviluppo rurale in Liguria.
"Non è una situazione facile, non lo è per l'acciaio in tutta Europa, non lo è da anni per Ilva, che oscilla fra piani di rilancio, riambientalizzazione, transizione ecologica e una governance la cui stabilità è andata perduta - dice Toti -. Mi auguro che Governo, Parlamento, lo Stato in generale, porti avanti un piano di salvataggio, perché rinunciare all'acciaio in Italia sarebbe nocivo per la seconda manifattura d'Europa. Ci sono alcune condizioni su cui tutti devono convergere: che la politica locale in Puglia, hub di produzione primario per l'acciaio, debba ragionevolmente accettare un piano di transizione e di riapertura della produzione che porti quell'azienda ad essere profittevole e un percorso di transizione ecologica che avrà tempi medio lunghi, concordato con le autorità locali. C'è bisogno che il governo supporti finanziariamente l'azienda e di comprendere fino in fondo la volontà di Mittal, ma ormai mi sembra chiara".
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