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Il prefetto ha dichiarato l'intenzione di ampliare i posti e far uscire le persone dalle tende, che peró potrebbero rimanere a Voltri per far fronte ad arrivi che non trovano soluzioni immediate
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GENOVA - "La ricerca di nuovi Centri di Assistenza Straordinaria (Cas) continua incessantemente senza tantissima collaborazione perché quello che abbiamo trovato in questi anni lo abbiamo trovato perché ci è stato offerto dal mercato, edifici pubblici disponibili non ne abbiamo trovati almeno in condizioni di accoglienza e la stessa cosa è per molti istituti religiosi che hanno progettualità sui loro beni". A dirlo è il Prefetto di Genova Renato Franceschelli, che commenta le polemiche sulla collocazione dei migranti arrivati a Genova da Lampedusa in tende posizionate negli ex cantieri navali Costaguta a Voltri.

tende che ospitano i migranti a Genova Voltri

I migranti ospitati nelle tende per il momento sono 39 su un totale di 60 posti disponibili e che siano previsti altri arrivi "è sicuro perché non mi sembra che ci siano segnali di interruzione del flusso verso le coste italiane" come sottolinea il prefetto, che si dice meravigliato dalle polemiche: "Il fatto di aver visto montare delle tende è eclatante e posso capire che colpisca però il flusso non è una novità, è  costante da almeno due anni a questa parte e abbiamo fatto fronte a questo arrivo, del resto se vedete i numeri sono cresciuti - dichiara Franceschelli -. Abbiamo ampliato la rete dei Cas che esistevano sul territorio e che avevano dato ospitalità a chi è arrivato in questi anni. È questa la via su cui proviamo a proseguire".

Secondo il prefetto per le province liguri era difficile far fronte a questa situazione in poco tempo visti i grandi numeri degli sbarchi a Lampedusa negli ultimi giorni e anche per questo motivo quella delle tende resta "una soluzione temporanea, per cui spero che nei prossimi giorni amplieremo i posti e le persone usciranno dalle tende" che però "magari rimarranno lì per qualche arrivo improvviso che non trova una soluzione immediata".

"Ogni qual volta la Regione è stata interpellata per situazioni di emergenza, per dare alloggi e trovare soluzioni ci siamo sempre stati - spiega l'assessore alle Politiche abitative e all'edilizia di Regione Liguria Marco Scajola -. Se verremo convocati parleremo, ci confronteremo e cercheremo di aiutare. Certamente gli alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica) che sono nelle nostre graduatorie non li potremo toccare perché ci sono cittadini che aspettano da anni un alloggio. Però soluzioni si possono trovare, daremo la nostra massima collaborazione".

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