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Tra le figure più difficili da trovare, gli operai specializzati delle lavorazioni alimentari, i fonditori, saldatori lattonieri e montatori di carpenteria
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Nel mese di agosto, in provincia di Genova si prevedono 4.720 assunzioni di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato (18.770 per il trimestre agosto-ottobre), 280 in più rispetto ad agosto 2022. In Liguria le entrate programmate nel mercato del lavoro sono 8.150 (salgono a 30.610 entro ottobre), 490 in più del 2022. È quanto emerge dal bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi con almeno 1 dipendente. Al primo posto tra le professioni più ricercate dalle imprese genovesi troviamo gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione con una richiesta di 770 posti (di cui il 73% difficile da reperire); seguono 450 posti per personale di pulizia (50%), 340 conduttori di veicoli (82%), 320 addetti alle vendite (38%), 210 addetti alla segreteria e agli affari generali (24%).

 

Sale al 56% la percentuale di lavoratori difficili da trovare, principalmente per scarsità di candidati (39%). Tra le figure più difficili, le imprese genovesi segnalano, in ordine di difficoltà gli operai specializzati delle lavorazioni alimentari (97% di difficoltà su 40 richieste), i fonditori, saldatori lattonieri e montatori di carpenteria metallica (88% su 100), gli insegnanti nella formazione professionale (87% su 110), i conduttori di veicoli (82% su 340) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (80% su 30).

Il settore dei servizi, nel complesso, assorbirà l’80% delle entrate previste a Genova così suddivise: 1.630 lavoratori nei servizi alle imprese, 900 nel turismo, 780 nei servizi alle persone e 470 nel commercio. Il 58% delle assunzioni riguarderà imprese con meno di 50 dipendenti. Nel 20% dei casi viene offerto un contratto stabile, ossia a tempo indeterminato o di apprendistato, in aumento di 3 punti percentuali rispetto ad un anno fa, mentre nell’80% un contratto a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Il 34% dei nuovi assunti saranno giovani con meno di 30 anni. Il 20% delle entrate è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (16%); il 39% a impiegati e professioni commerciali, il 41% a operai specializzati e a professioni non qualificate. Al 29% dei lavoratori previsti in entrata è richiesta l’istruzione secondaria, al 24% la qualifica o diploma professionale, al 15% la laurea e al 32% non viene richiesto un titolo specifico al di là della scuola dell’obbligo