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Firmato un nuovo protocollo con Asl3 e le associazioni per l'affido dei minori: l'obiettivo è raddoppiare le famiglie rispetto alle circa 200 attuali
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GENOVA - Promuovere e sostenere l'affido familiare: è questo lo scopo del protocollo firmato dal Comune di Genova, Asl3 e dalla rete di associazioni per l'affido (Coordinamento Affidamento.net, Alpim, Auser, Batya, Comunità Papa Giovanni XXIII, Famiglie per l’accoglienza, Gefyra Il Ponte dei Bambini). "Genova è sempre stata all'avanguardia per il reperimento di famiglie che si possono occupare di minori in difficoltà" dichiara Francesco Mazza Galanti, garante diritti Infanzia e Adolescenza Comune Genova , che aggiunge: "Non stiamo parlando di minori allontanati dalla propria famiglia per essere dati ad un'altra ma di famiglie affidatarie che aiutano famiglie biologiche in difficoltà, anche per un tempo prolungato, senza interrompere il legame tra genitori biologici e minori".

"Il tema è estremamente delicato - spiega Lorenzo Sampietro, direttore Sociosanitario Asl3 - perché parliamo di bimbi e ragazzi che vengono inseriti in un ambiente familiare e il protocollo definisce chi fa cosa, quindi quali sono le competenze affidate al consultorio e all'Asl3 genovese e le altre al comune di Genova".

I minori in affido a Genova nel 2022 sono stati 265, un calo drastico rispetto ai 330 del 2021. A fare luce sulla situazione è stata la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi, che l'assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso ha ringraziato perché "mi ha spinta ad occuparmene", ha dichiarato. L'obiettivo per il 2023 del comune è di raddoppiare le famiglie affidatarie: "Ci sembrava giusto in questo momento sottoscrivere un protocollo che vedesse il comune al centro di un raccordo tra questi enti interessati - afferma Rosso - e soprattutto creasse promozione, formazione per le famiglie affidatarie e incontri periodici in modo da creare uno scambio tra le famiglie stesse".

"Per noi è molto importante perché arriva in un momento dove l'affido è visto in modo distorto e adultocentrico, dove la parola chiave è allontanamento mentre in realtà avviene solo in casi strettamente necessari e sotto provvedimento dell'autorità giudiziaria - spiega Antonio Capani, portavoce coordinamento affidamento.net, che unisce famiglie affidatarie, casa famiglia e associazioni del mondo dell'affido -. L'affidamento è vicinanza di una famiglia affidataria ad un'altra in difficoltà. Sono contento che la collaborazione sia stata confermata e possa proseguire. Stiamo organizzando eventi per il 4 maggio, ricorrerà il quarantennale della legge che regolamenta l'affidamento familiare".