Attualità

In America è chiamata anche "festa delle penne" e si usa regalarle oggi. L'allarme dei neurologi: rischioso smettere di scrivere a mano
2 minuti e 0 secondi di lettura

La scrittura a mano festeggia quest'oggi, 23 gennaio, la sua giornata mondiale. Un modo per ricordare la sua importanza e la sua funzione, anche cognitiva. Una abitudine sempre più messa da parte a favore di strumenti digitali, dal tablet ormai entrato in classe ai pc, laptop, cellulari sempre più intelligenti. In America la giornata è chiamata anche della "festa delle penne" e vige la bella abitudine di regalare proprio oggi strumenti di scrittura manuale. 

Prendere appunti è diventata abitudine passata dal taccuino alle note sul tablet, una lettera su carta scritta a mano è ormai invece una rarità, sostituita da messaggi veloci e continui su social e app di messaggistica, o da una mail. Anche la cassetta della posta ormai piange cartoline e lettere manoscritte. E i piccoli che iniziano la scuola spesso già dai primi anni delle elementari affiancano gli esercizi di grafia e d'alfabeto all'uso dei vari device. 

Uno spostamento da un lato fisiologico e dovuto, che non può però che portare conseguenze cognitive su tutti noi: con una penna in mano chi scrive esercita infatti alcune abilità fondamentali. Sono la memoria, la coordinazione tra la mano e l'occhio, ma anche la percezione dello spazio, la concentrazione. Scrivere è un atto creativo che sviluppa capacità artistiche. Scrivere è disegnare, è una abilità manuale che va allenata e sviluppata. 

I docenti sempre più segnalano tra i loro alunni e alunne la difficoltà dei piccoli alla scrittura, la lentezza, la grafia incerta e disordinata. Una recente ricerca dell'università di Roma Tre svela che se opportunamente allenati alla scrittura, bambini di terza, quarta e quinta elementare, oltre a migliorare la qualità grafica dei loro testi portano tra i loro risultati anche quello di una selezione del lessico più accurata.

Non solo: l'Accademia della Crusca, che sostiene l'uso della scrittura manuale e che negli anni le ha dedicato diversi appelli, afferma che "la difficoltà di scrivere nitidamente ha riflessi sulla qualità dell’apprendimento e sulla capacità di coordinare il pensiero". E sostiene il lavoro dei ricercatori, anche italiani, in questo campo.

Sono molte le ricerche in neuroscienze che evidenziano la povertà di questo passaggio, dalla scrittura manuale a quella su tastiera, qualsivoglia sia il suo formato. Tra i vari neurologi italiani, Leonardo Fogassi sostiene che "l’area più ampia e sviluppata della corteccia cerebrale è quella collegata ai movimenti più fini: quelli compiuti dalle mani e dalla bocca". Depauperarla e diminuirne i benefici resta un rischio molto alto per ogni generazione.

 

ARTICOLI CORRELATI

Mercoledì 18 Gennaio 2023

Tragedia in canoa a Chiavari, per amici e compagni di Andrea a scuola interviene lo psicologo

Fiori e messaggi sono stati posati sul banco vuoto del ragazzo e tante lacrime sono state versate dai compagni di classe. "Vogliamo solo concentrarci sul bene che si è potuto fare con la donazione degli organi di Andrea" ha detto la mamma
Venerdì 09 Dicembre 2022

Freddo nelle aule: "Hanno tolto ai bambini il diritto di andare a scuola"

Epidemia influenzale e freddo, la protesta di una mamma: "La situazione è precaria, non si può stare in classe con 13 gradi per otto ore"