GENOVA - Circa 70 mezzi tra autobus e pullman che hanno portato tonnellate di aiuti umanitari a Leopoli, in Ucraina, e al ritorno sono tornati carichi di 350 profughi in fuga dalla guerra, in Italia. lo racconta il presidente dell'Arci Genova Stefano Kovac, che parla di "un'iniziativa promossa da un centinaio di associazioni e coordinata dall'associazione Papa Giovanni XXIII, che ha coinvolto circa 200 persone. Molti dei profughi erano donne e bambini, mentre un pullman intero è stato dedicato a 50 disabili che sono stati ospitati dal comune di Roma. I profughi sono arrivati un po' ovunque, sparsi per tutta l'Italia."
 
"Ci sono due Leopoli - continua Kovac - "una che resiste all'aria di guerra e che cerca di mantenere un tenore di vita simile a quello di prima; l'allarme anti-aereo suona in media due volte al giorno ma la gente quasi non se ne cura più. Ma contemporaneamente c'è un'altra Leopoli, che è diventata la città in cui si concentra la fuga di profughi perché è uno dei punti da cui piu' facilmente si può viaggiare verso l'Europa occidentale. E' un mondo diverso, le persone stanno davanti alla stazione ed in poco tempo devono decidere se rimanere in patria o abbandonare l'Ucraina."
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