GENOVA - Bufera a Genova sull'accoglienza dei minori non accompagnati. Al centro della polemica le strutture comunali adibite all'accoglienza, ora sature.
Sono 582 i minori non accompagnati attualmente accolti dal Comune di Genova, a fronte di 183 posti Sai coperti da fondi governativi al 100%. Le strutture che accolgono i minori stranieri non accompagnati sono 11, distribuite sul territorio, e 10 di emergenza temporanea con 209 posti.
"Le strutture sono attualmente sature - ha commentato l'assessore alle Politiche sociali, Lorenza Rosso - alcune grandi città limitrofe, in particolare Milano e Torino, hanno chiuso l'accoglienza e questo ha delle conseguenze anche sulla nostra città. Personalmente ritengo che non si possa lasciare nessun minore in strada, ma è necessario un intervento del governo centrale. Abbiamo contattato il ministero dell'Interno, anche tramite Anci, per chiedere strutture di primissima accoglienza perché possa essere analizzata a monte la richiesta di presa a carico".
I problemi, oltre al sovraffollamento dei centri di accoglienza, sono anche più vasti: molti dei minori che arrivano a Genova non vogliono restare sul territorio e quindi neppure iniziare un percorso socioeducativo, una percentuale di loro ha necessità di una presa a carico dal punto di vista sociosanitario perché ha problemi di dipendenze o mentali. Molti di loro, poi, commettono crimini: solo tra luglio e agosto i carabinieri di Genova hanno denunciato oltre 50 minori stranieri non accompagnati.
Genova, in due mesi denunciati 50 minori stranieri non accompagnati - LA NOTIZIA
"Pertanto - continua Rosso -, è necessario fare una differenziazione a monte per individuare chi realmente può intraprendere un percorso sociale.
"A breve verrà aperto un bando che terrà in considerazione anche le differenti età dei minori non accompagnati. Inoltre, confidiamo in una buona risposta da parte delle associazioni per il bando del Ministero che, a differenza del precedente andato deserto, ha una copertura soddisfacente con una cifra più adeguata".
"Per il bando, aperto fino al 18 dicembre - spiega l'assessore -, abbiamo un tavolo attivo con gli enti del terzo settore per accompagnarli nella partecipazione per eventualmente aprire nuovi centri per la prima accoglienza".
Il Comune di Genova ha anche avviato una sperimentazione all'interno delle strutture per cercare di garantire maggior sicurezza, a residenti e minori non accompagnati. Tra queste il coprifuoco alle 21, sveglia entro le nove del mattino; divieto di uscire nelle ore serali con l'obbligo di rientro in struttura entro le ore 21; obbligo di andare a dormire entro le 24 e divieto di assumere alcol e droghe dentro e fuori dalla struttura. Pena, in special modo nel caso in cui uno degli ospiti dovesse ritardare più di mezz'ora rispetto all'orario previsto per il rientro, l'immediata comunicazione da parte della struttura dell'accaduto al commissariato di zona, alla procura dei minori e alla questura (LEGGI QUI).
L'assessore Rosso ha anche specificato che "il regolamento è quello delle strutture Sai del 2020 che è stato esteso anche alle strutture setting emergenziale per dare omogeneità di regole e per renderle adeguate".
IL COMMENTO
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