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BORZONASCA - Continua la vicenda dei sette cavalli selvaggi, in realtà inselvatichiti, della valle Sturla. Gli animali, che erano stati lasciati allo stato brado da un allevatore dopo che il padrone era deceduto, da diversi anni creano problemi ad alcuni residenti (LEGGI QUI), e proprio per questo l'amministrazione di Borzonasca, insieme ai tecnici di Asl 4, li ha catturati con l'intento di spostarli.

In attesa dei risultati di alcune analisi effettuate sugli animali, hanno fatto sapere l'assessore regionale all'agricoltura Alessandro Piana, il sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio e il direttore generale di Asl 4 Paolo Petralia - i cavalli sono stati spostati in un recinto nel comune della valle Sturla, facendo scattare l'allarme da parte di un gruppo di animalisti. 

Secondo l'associazione MetaMovimento Etico Tutela Animali e Ambiente, le catture effettuate "non rispettano le norme etologiche e di benessere degli animali", ma non solo. In un post sulla pagina Facebook de "I Cavalli Selvaggi dell'Aveto Wildhorsewatching", gli animalisti raccontano di aver effettuato un sopralluogo al recinto dove si trovano ora i cavalli, che. dopo diversi giorni dopo la cattura, mostrerebbe "segni di sofferenza e non hanno nutrimento".

Inoltre, gli animalisti avrebbero dei dubbi sulla destinazione degli animali. L'associazione Gaia teme che nel destino dei cavalli possa esserci l'opzione  di finire nel business della carne di equino. "Ci appelliamo al governatore Giovanni Toti - spiega Edgar Meyer, presidente nazionale di Gaia Animali & Ambiente - perché intervenga direttamente per salvare i cavalli da un crudele destino, così come ha fatto questa estate per i cinghiali di La Spezia".

Dopo solo un giorno dalla denuncia, per i sette cavalli è stata aperta anche una petizione dal titolo "Salviamo i cavalli dell'Aveto", arrivata in poche ore a 400 firme.

Un allarme "stonato" secondo l'amministrazione comunale e regionale, che spiega: "I sette cavalli dell'Aveto sono stati portati in sicurezza in un'area recintata di proprietà del Comune di Borzonasca, con adeguato quantitativo di acqua, fieno e congrua per dimensione, ritenuta idonea tramite sopralluogo delle autorità sanitarie".

"Se verrà autorizzato lo spostamento questi cavalli non saranno né sfruttati né portati al macello - si legge nella nota dell'assessore Piana, il sindaco Maschio e il direttore generale della Asl, Petralia -. Gli allevatori che li prenderanno in carico si impegnano formalmente con la sottoscrizione di un protocollo che ne tutela il pascolo, questa volta davvero selvaggio, libero, in montagna, in un areale del Ponente distante dai centri abitati. Una soluzione del tutto incruenta e rispettosa della vita di questi esemplari, da sempre sinonimo di libertà, ma da 30 anni fuori controllo per numero e per dislocazione, soprattutto nella stagione fredda in cui scendono nelle zone abitate alla ricerca di un habitat più gratificante".

 

 

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