Cronaca

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Ha destato un polverone che non accenna a dissiparsi la decisione del sindaco di Alassio, Roberto Avogadro, di rimuovere la statua di Totò. E volano gli attacchi al primo cittadino. L'ha definita un'"offesa ai 150 anni di Unità d'Italia" il direttore generale del centro Pannunzio, Pier Franco Quaglieni, che carica la dose: "Il lupo perde il pelo, ma non il vizio", ha aggiunto riferendosi passato leghista del sindaco di Alassio e alle iniziative da lui promosse in occasione della sua prima esperienza amministrativa, una ventina d'anni da, quando fece installare i cartelloni stradali in dialetto.  "Questa concezione autarchica della cultura è deprimente", afferma Quaglieni. Si accoda l'ex sindaco di Alassio Melgrati (PDL), che aveva voluto la statua del principe della risata, un busto di bronzo che da ieri si trova in un magazzino: "Una figura di m... mediatica a livello nazionale". "Totò è patrimonio dell'umanità - dice - non si può vendere su e-bay, ma Avogadro se ne frega, perché per lui basta andare in televisione con qualunque stupidaggine. Ma la Livella di Totò arriva per tutti".