Cronaca

1 minuto e 30 secondi di lettura
Il presidente del Consiglio: A Genova c'è stato un atto di eversione, siamo in emergenza democratica. Prodi: Basta falsità. L'ira di Forza Italia contro Luciano Violante colpevole di aver pronunciato parole che, alle orecchie degli azzurri, pesano come pietre. Il capogruppo diessino a Montecitorio, commentando la rabbia del Premier contro un manifestante ieri sera a Genova, ha detto stamani: d'altro canto Mangano era lo stalliere mafioso del Presidente del Consiglio...c'e' un giro di mafia vicino a lui...e il ragazzo ha quindi toccato i nervi scoperti di Berlusconi. Contro l'ex Presidente della Camera arriva una pioggia di repliche targate FI. Apre il capogruppo azzurro alla Camera, Elio Vito che afferma: ancora una volta la volgarita' e la menzogna contraddistinguono le dichiarazioni di Violante. Ora sappiamo chi vuole avvelenare la campagna elettorale e alimentare lo scontro. Il coordinatore di FI, Sandro Bondi, parla di indegnita' politica e morale di Luciano Violante e precisa che in un paese normale e civile lo stesso partito di Violante stigmatizzerebbe le sue affermazioni. Il presidente degli europarlamentari di FI, Antonio Tajani, sostiene che: il giro delle persone intorno a Berlusconi e' arrivato in pochi anni ad essere la maggioranza del paese sconfiggendo l'ipocrisia ed il falso moralismo di chi nasconde i suoi scheletri nei capaci armadi della pseudo antimafia militante. Il capogruppo di FI al Senato, Renato Schifani, accusa Violante di essere a corto di argomenti seri e lo dimostra il fatto che tira fuori in campagna elettorale la vecchia storia dello stalliere. Schifani ricorda la lotta fatta in questi anni dal governo alla mafia a differenza di Violante che al contrario sa fare solo chiacchiere. Un vizio di oggi e di ieri, quando fu costretto a dimettersi da presidente della Commissione Antimafia per aver anticipato alla stampa la notizia di un'indagine in corso.