Politica
Le scelte del Pd
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Dicono che Berlusconi abbia le ore contate. Vedremo. Intanto pensiamo a quello che accade o potrà accadere a Genova. Il Pd si presenta alla conferenza programmatica unito. I democratici liguri respingono senza esitazioni le rottamazioni senza incentivi proposte dal giovane sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Qui, dicono in coro, si è già rottamato senza fare vittime o quasi. Sabato dovranno lasciare da parte i discorsi triti e ritriti sul governo che non fa e sul premier “erotico” per spiegare chiaro e forte che cosa vuole fare il Pd in Liguria e nelle città, per la crescita e il lavoro, per anziani e giovani, come vuole affrontare i nodi della sanità senza costringere i genovesi a fuggire in Piemonte e Lombardia. Se crede nella difesa dell’ambiente, se è d’accordo che i porticcioli hanno ormai riempito le coste della nostra regione, se ha capito bene la lezione che negli ospedali devono lavorare i medici bravi e non quelli con le sole tessere e che la politica non è esclusivamente riempire poltrone nei consigli di amministrazione o frequentare salotti o circoli borghesi. Poi dovranno decidersi a cominciare un discorso anche sulle elezioni comunali del 2011. E cioè se sarà Marta Vincenzi a lottare per riconquistare Palazzo Tursi o un’altra persona. Un anno passa velocemente e quando arriverà l’autunno potrebbe essere troppo tardi per scegliere bene.
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