Si rivolgeva ad una maga per avere previsione sul buon esito delle operazioni di compravendita, ma anche per scoprire eventuali talpe nell'organizzazione, Ridha Guesmi, il tunisino a capo della banda che trafficava droga sfruttando i bimbi disabili per evitare i controlli della polizia stradale. Guesmi, soprannominato 'il nano' per via della sua statura, chiamava sistematicamente, prima di organizzare le spedizioni, al telefono una veggente connazionale interrogandola su vari aspetti dell'attività illecita. La notizia - resa nota dal commissariato di Prè che ha concluso l'indagine - è emersa a seguito della lettura dei tabulati, da cui sono riusultate oltre duemila conversazioni telefoniche. Il pm Federico Panichi, che ha coordinato le indagini di 'Svizzera Allegra' , ha spiegato che "l'operazione è costata molto in termine di uomini e risorse".
Cronaca
Droga: sviano controlli grazie a bimbi disabili (2)
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