"Le 3.000 confezioni di Ru486, ordinate dalle Asl italiane, in questi primi cinque mesi dall'inizio della somministrazione negli ospedali pubblici, e magari pure conservate ancora nelle scorte dei farmaci, rivelano il fallimento della pillola abortiva, che, con un'adeguata informazione mediatica sui rischi di morte connessa, è la donna stessa a rifiutarsi di assumerla". Sono queste le parole con cui Eraldo Ciangherotti, Presidente di Federvita Liguria, ha commentato la notizia delle scatole di Ru486 distribuite in Italia. La denuncia di Federvita va alle pillole abortive rilasciate bel oltre la 90esima giornata, per mancanza di controlli da parte dei medici.
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?