Vincenzi: "La mafia a Genova non è coppole e lupare ma borghese"

"Mi dispiace di aver avuto ragione quando nel 2008 lanciai un allarme sulla presenza di componenti mafiose a Genova. Avrei voluto essere tranquillizzata ma non è stato così": commenta in questo modo, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, le ultime novità sul blitz anti-'ndrangheta che ha visto coinvolto anche il capoluogo ligure. "Allora sentivo il polso della gente, spaventata per qualche movimento 'diverso' e un pò strano che si stava verificando in alcuni punti della città. Allora non si volle vedere. Certamente Genova è sana però per come si sta riorganizzando la malavita, così come si legge dalle ultime relazioni ufficiali, sta diventando sede stabile di organizzazioni mafiose che da sempre vedono la città come un luogo logisticamente interessante. Oggi però c'è un salto di qualità, perché qui la mafia non è fatta di coppole e lupara ma è mafia di borghesia che agisce alla luce del sole. Così occorre capire i legami e le funzioni di ripulitura di denaro e di inquinamento di aziende. In un momento di crisi come questo la mafia non solo non va in crisi ma addirittura rappresenta una sponda pericolosa per tutte quelle attività imprenditoriali che fanno fatica a sopravvivere. Bisogna alzare il livello di guardia: il ministro Maroni fa bene a dire che si è raggiunto un traguardo importante, adesso speriamo che le forze di polizia continuino ad essere messe nella condizione di lavorare al meglio. Sono preoccupata, Genova ha molti punti di forza ma anche qualche punto di debolezza - luogo di confine, città di porto - e l'impoverimento degli ultimi decenni può rappresentare terreno fertile. Occorre fare attenzione e mettere sotto la lente di ingrandimento, così come abbiamo fatto con un protocollo firmato con la Prefettura, tutti gli appalti promossi nel nostro piano strordinario. Lo stesso andrà fatto con le grandi opere che spero presto prenderanno il via". (Dario Vassallo)