Cronaca

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In corso anche quest'anno i controlli dell’Agenzia delle Entrate sugli eventi che caratterizzano l’estate della Riviera ligure: primi obiettivi un party in discoteca nel Ponente Ligure ed un rave in una fortezza sulle alture genovesi. Nel primo caso, l’evento riservato ad appassionati di musica elettronica techno e minimale, era stato promosso attraverso Internet ed aveva allertato i funzionari delle Entrate. Nel corso dell’accesso, realizzato insieme alla Siae, gli ispettori del fisco hanno verificato che gli organizzatori della serata erano degli evasori totali. Il presunto imprenditore di spettacolo agiva utilizzando la partita IVA di una società costituita nel 1999, operante a suo tempo nel settore della produzione di abbigliamento e dichiarata fallita nel 2001. Grazie a questa copertura aveva stipulato contratti con altre imprese per la fornitura dei servizi necessari: la disponibilità dei locali della discoteca, delle apparecchiature elettroniche e di amplificazione sonora oltre alle previste autorizzazioni amministrative per realizzare lo spettacolo. I verificatori hanno constatato la totale mancanza sia di tutte le scritture contabili che di altra documentazione previste dalla legislazione fiscale e da quella del lavoro. Inoltre hanno rilevato, identificandoli, ben undici lavoratori irregolari presenti nella discoteca. Il presidio dell’ingresso del locale, fino alla chiusura del mattino successivo, per il controllo dei ticket di ingresso emessi, ha portato ad un riscontro di 775 biglietti venduti per un incasso totale di oltre 16mila euro. Da sottoporre, questa volta, all’imposizione fiscale. Simile la vicenda del rave party genovese, segnalato non solo tramite Internet ma anche attraverso centinaia di affissioni abusive. L’evento era promosso da una organizzazione priva di partita Iva e di iscrizione alla Camera di Commercio, che è risultata totalmente carente non solo per quanto riguardava gli obblighi strumentali (scontrini, biglietti di ingresso, ecc.) della serata, ma anche nella tenuta della propria contabilità. Diciotto lavoratori irregolari sono stati identificati, ed è stata riscontrata la presenza di circa 1500 persone, con un incasso totale stimato di circa 20mila euro, comprese le consumazioni ai diversi bar presenti nell’area: soldi che senza l’intervento dell’Agenzia delle Entrate ben difficilmente sarebbero stati sottoposti a tassazione.