Cronaca
La triste storia del trenino
54 secondi di lettura
Un anziano signore alla stazione di Casella dice: "Se questo trenino l'avessero in Svizzera o in Giappone ne farebbero un'attrazione turistica da urlo, noi lo facciamo morire". Voci di vallata per una triste storia, quella della gita fuori porta che fatica a decollare o per meglio dire fatica a tornare ai livelli di un tempo. Al di là degli attentati alle carrozze degli ultimi giorni nella zona di Sant'Olcese, l'accusa è quella di non poter programmare una gita nel verde dell'entroterra partendo dalla città: motivo poche corse, corse inesistenti. Dal lunedì al venerdì, il trenino per i pendolari è spesso e volentieri sostituito dal servizio bus navetta che collega la Vallescrivia alla città attraverso l'autostrada. Nel fine settimana le corse non garantiscono tranquillità a chi partendo dal centro città ha voglia di andare a fare un picnic nel verde con la famiglia. Lo spauracchio di restare a piedi , come testimoniano i cartelli, è troppo grande. I responsabili spiegano: "Con i nuovi fondi qualcosa potrà cambiare". Ma l'estate è già iniziata.
Ultime notizie
- Inseguimento sull’A1: polizia arresta automobilista pericoloso, applausi in autostrada
-
San Giovanni, il discorso del vescovo Tasca: "Pace possibile, la Chiesa può risvegliare le coscienze"
- Salis registra i bimbi nati da coppie di donne, Piciocchi: "Per alcuni un'offesa"
- A Gianluigi Nuzzi il Premio giornalistico Cinque Terre
- Sampdoria, da De Rossi a Iachini il casting per la panchina
- Giro dell'Appennino donne, in via XX Settembre trionfa la piemontese Matilde Vitillo
IL COMMENTO
Inchiesta corruzione a Genova: garantisti, giustizialisti e buoni gesti
Piano, l’acqua, Joyce e Caproni. Ci voleva una settimana di poesia…