Cronaca

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Si potrebbe dire, “tanto tuonò che piovve”. E probabilmente ora che la loro campagna pubblicitaria è stata bocciata, Atei e Agnostici sono ancora più convinti delle loro idee, ovvero dell’inesistenza di Dio. La Igp Decaux, la società di Milano che si occupa di gestire gli spazi pubblicitari sui bus Amt di Genova, ha bocciato la richiesta dell’Uaar, che da febbraio, per un mese, avrebbe voluto far girare due autobus con la scritta “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”. Ricevuto il bozzetto con la scritta, la Igp ha fatto le verifiche del caso, arrivando a definire lo slogan contrario al codice di autodisciplina pubblicitaria. In particolare violerebbe l’articolo 10 che recita: “La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini”. E l’articolo 46 che invece si occupa dei messaggi di interesse sociale. “ I promotori di questi messaggi – dice il Codice - possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati”. Immediata la replica degli Atei e Agnostici, che hanno subito chiesto al Comune di Genova, in qualità di azionista di Amt, di revocare alla Igp la concessione degli spazi pubblicitari sui bus. "Biancheria intima e villaggi vacanze sì – dicono dall’Uaar – ma guai a chiedere uno spazio pubblicitario e a usarlo per dire che Dio non esiste. Sembra che in questo paese – dicono i non credenti – non ci sia spazio per dichiararsi atei, che sia qualcosa di cui parlare con vergogna, o non parlare affatto, pena la censura. Alla Igp vorremmo chiedere se direbbero di no a uno slogan che sostiene che Dio esiste”. Gli avvocati dell’Unione Atei stanno già valutando la vicenda, che ora, quasi certamente, avrà risvolti legali.