Chiunque paga ha diritto di appiccicare alle fiancate dei bus genovesi quello che vuole. Purché non sia osceno. Per mesi e mesi siamo stati accompagnati dal simpatico faccione dell’ottico Sparviero e ora ci terrà compagnia nei viaggi sul mezzo pubblico il messaggio dell’associazione degli atei e degli agnostici.
Personalmente lo Sparviero mi è molto più simpatico, soprattutto la mattina quando sui bus viaggiano passeggeri assonnati e studenti preoccupati: il volto “rapace” e sornione dell’ottico-pubblicitario serve a cancellare ogni stress, mentre le domande degli agnostici e le affermazioni lapidarie sull’inesistenza di Dio mi fanno andare di traverso la brioche .
Ma ognuno è libero di fare quello che vuole, se paga e se non lede altrui diritti. Lo slogan agnostico lede o non lede? Offende o non offende? Chi deve valutare, valuti.
Fa bene la Chiesa genovese a non rispondere alla provocazione. La “campagna viaggiante” degli atei è costata sette mila euro. E’ molto meglio che la Chiesa genovese, come sta facendo in questa epoca di crisi economica, dia sette mila euro alle parrocchie dove ogni giorno viene dato un pasto caldo a chi non ce la fa più. Sia a chi ha trovato Dio, sia a chi lo sta ancora cercando e magari non riesce a trovarlo. Anche se viaggia in bus.
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