Cronaca

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Oltre 3.100 famiglie genovesi assistite dal comune, 5.400 quelle che si sono rivolte ai centri di ascolto della Caritas negli ultimi sei mesi, con un incremento che sfiora il 10%. Sono i dati della crisi che sta lievitando sempre più e ormai non interessa non solo i meno abbienti ma anche chi sino a poco tempo fa riusciva ad arrivare a fine mese senza grandi problemi. “La situazione –afferma Roberta Papi, assessore ai Servizi sociali- è di disagio sempre crescente ma la vera novità è che oggi non c’è solo chi è tradizionalmente considerato povero ma la situazione diventa preoccupante anche per anziani e famiglie monoreddito”. Comune e Caritas, insieme ad altre associazioni, arrivano ad assistere ormai quasi 10 mila persone sul solo territorio genovese. Un numero destinato a crescere. E se è necessario che gli aiuti diventino sistematici, scatta anche la solidarietà concreta tra famiglie per aiutare chi non ce la fa più: la Fondazione Carige, insieme alla Caritas di Genova che avrà il ruolo di capofila e alle altre numerose associazioni di volontariato e assistenza presenti sul territorio attiverà una serie di progetti di reinclusione sociale attraverso i servizi sociali. Il progetto, che può contare su 250 mila euro, si basa sulla formula dell’adozione a vicinanza. Prevede, per le famiglie più bisognose, l’integrazione delle loro risorse. La rete degli enti e delle associazioni coinvolte nel progetto provvederà a individuare e a segnalare i nuclei familiari più bisognosi di aiuto, partendo da quelli più numerosi, o con minori e anziani o invalidi a carico. Le famiglie in difficoltà saranno “adottate”, e quindi aiutate da altre famiglie o da privati. Almeno sino a quando non avranno superato il momento di difficoltà.