Cronaca
Bimbo di 12 anni si spara, "Il padre non sapeva della pistola carica"
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Rimangono critiche, ma stazionarie, le condizioni del bimbo di 12 anni che lunedì, giocando con la pistola del padre, si è sparato un colpo alla testa nella casa in cui vive con la famiglia a Genova Quarto. Il proiettile ha perforato il cranio penetrando dalla tempia sinistra e fuoriuscendo dalla parte superiore della testa. Il bimbo è ricoverato in Rianimazione dell’ospedale Gaslini. Gli inquirenti propendono per la disgrazia, per la tragica fatalità. Tuttavia i genitori sono indagati per mancata custodia di armi da fuoco. Resta inoltre il giallo del proiettile. Il padre del bambino assicura infatti che la pistola era chiusa nella bacheca. Il procuratore capo di Genova Francesco Lalla questa mattina a palazzo di giustizia di Genova ha ricostruito insieme ai carabinieri la drammatica serie di eventi. Il padre l'aveva ben oliata per tenerla in ordine quella vecchia pistola, appartenuta a suo padre e risalente alla seconda guerra mondiale. Ma non l'aveva mai smontata. Non si era mai accorto che in canna c'era ancora un colpo. Il figlio, rimasto solo in casa, è andato a cercarla nello stipetto dov'era chiusa a chiave e maneggiandola ha fatto partire il colpo. Questa la ricostruzione fornita oggi dagli inquirenti sula vicenda del ragazzino di dodici anni che lunedì si è sparato un colpo di pistola alla testa ed è tuttora ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale Gaslini. I due genitori, ha precisato Lalla, sono indagati con l' ipotesi di reato di lesioni colpose, omessa custodia di armi da fuoco e abbandono temporaneo di minore. Intanto, sono stati avviati tutti gli accertamenti tecnici presso il Ris di Parma, compreso lo stub (la prova (gli esami per la rilevazione di tracce di polvere da sparo) fatta fare ai quattro componenti della famiglia (i genitori, il bimbo ferito, e il fratellino), ai quali gli inquirenti si attendono la conferma del quadro delineato. "Un protocollo di routine, in questi casi si fa tutto e occorre farlo subito altrimenti è inutile" ha precisato il colonnello Graci. "Un atto doveroso in questi casi" ha confermato il procuratore. "L'ipotesi assolutamente probabile allo stato è che a sparare sia stato il bambino" ha aggiunto Lalla.
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