Cronaca

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Luca Delfino, 30 anni, di Serra Riccò, il giovane che il 10 agosto scorso uccise con una quarantina vdi coltellate l'ex fidanzata Maria Antonietta Multari, in via Volta a Sanremo, è "seminfermo di mente, soggetto paranoide, narcisista e socialmente pericoloso". Lo stabilisce la perizia psichiatrica, commissionata dal pubblico ministero Vittore Ferraro al professor Franco Freilone dell'Università di Torino. "Un dato importante - commenta l'avvocato di parte civile, Marco Bosio di Ventimiglia che difende i genitori della vittima - è che Delfino è ritenuto altamente pericoloso. Altra questione riguarda la premeditazione che non appare incompatibile con la seminfermità mentale". Bosio che ha avuto l'occasione di esaminare alcuni stralci della perizia, ha poi concluso: "Sentirò il mio consulente professor Stefano Ferracuti, psicologo clinico dell'Università La Sapienza di Roma, per le osservazioni in merito, anche se la nostra posizione è di capacità in ogni caso". L'avvocato di Delfino, Riccardo Lamonaca commenta così la perizia: "Avvalorera quanto da me sempre pensato. Mi riservo di fare ulteriori commenti non appena avrò letto integralmente la consulenza". L'avvocato Lamonaca ha già annunciato che lunedì prossimo sarà quasi sicuramente presente anche il suo cliente, al tribunale di Ventimiglia, per il processo che lo vede imputato del reato di molestie nei confronti dell'ex fidanzata.

LA REAZIONE DEI GENITORI DI ANTONELLA MULTARI

"Mi vergogno dell'Italia e di essere italiano. Non era forse socialmente pericoloso, anche prima, Delfino? Ma i giudici dov'erano?". Questo il commento, a caldo, di Rocco Multari, padre di Maria Antonietta, ai primi responsi della consulenza psichiatrica depositata in tribunale a Sanremo, che considera il killer di sua figlia, Luca Delfino: seminfermo di mente e socialmente pericoloso. "E' un esito all'italiana - prosegue Rocco Multari - Il mio avvocato che ha letto qualche stralcio della perizia mi ha detto che Delfino era completamente sano e che poi ha avuto un attimo di follia. Ora mi chiedo come fa una persona a diventare pazza solo per un istante e poi a tornare sana. E i giudici di Genova che indagavano sull'omicidio Biggi non lo sapevano che era seminfermo di mente? Non lo sapevano che poteva essere socialmente pericoloso? C'é un solo soggetto indagato per omicidio, a cui si aggiungono le segnalazioni e le denunce nostre, e nessuno lo tiene sotto controllo? Ci sono istituzioni che, a questo punto, non meritano neppure di portare questo nome".