cronaca

La Procura di Perugia individua sei persone accusate di gravi reati
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 Istigazione a delinquere anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico sono i reati ipotizzati a carico di sei indagati nei confronti dei quali, dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros hanno dato esecuzione a una ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Perugia su richiesta della locale procura della Repubblica.

L'intervento - riferiscono gli investigatori - è condotto con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali di Cagliari, Cosenza, Cremona, Genova, Lecce, Massa, Perugia, Roma, Taranto e Viterbo.

I destinatari dei provvedimenti - fondati sulle risultanze delle indagini coordinate in costante collegamento investigativo dalle procure di Milano e Perugia - sono "gravemente indiziati" dei reati ipotizzati.Ha riguardato un presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti che fa riferimento al Fai, l'operazione condotta dai carabinieri del Ros coordinati dalla procura di Perugia. In particolare avrebbero istigato al terrorismo e all'eversione dell'ordine democratico attraverso un organo d'informazione clandestino. Un'attività che - in base agli accertamenti - avrebbe avuto base in in Umbria. Sei gli indagati.

Gli inquirenti hanno documentato l'operatività di un gruppo di anarco-insurrezionalisti avente base al 'Circolaccio Anarchico' di Spoleto. Questo punto di ritrovo - secondo gli investigatori - era il luogo di aggregazione dove veniva discussa e approfondita la dottrina "federativista anarchica" e successivamente diffusa. La circolazione di tali idee era favorita dalla diffusione della rivista clandestina "Vetriolo", distribuita a livello nazionale a partire dal febbraio 2017, dove sono stati pubblicati articoli riconducibili ad Alfredo Cospito, ideologo della Federazione Anarchica Informale, e ad altri soggetti appartenenti al medesimo circuito eversivo, il cui contenuto - oltre a quella di propaganda e di proselitismo - è stato ritenuto integrare istigazione alla commissione di delitti non colposi contro la personalità dello Stato. Fin dal primo numero pubblicato (quello numero 0), infatti - si sottolinea - gli autori avevano chiarito che loro intento non era solo quello di fare un "giornale di denuncia di fatti particolarmente gravi" ma di far ripartire "l'attacco allo stato e al capitale". In tale ottica, si è ritenuto di poter leggere una serie di danneggiamenti e attentati registrati a partire dall'ottobre 2017, che sono stati rivendicati da gruppi rientranti nell'anarco-insurrezionalismo e dimostrativi dell'esistenza di un movimento violento potenzialmente interessato e recettivo rispetto ai messaggi provenienti dalla rivista "Vetriolo". Su alcuni di questi episodi le indagini hanno consentito di raccogliere elementi probatori anche relativi alla divulgazione sul web di documenti in chiave anti-carceraria, antimilitarista, di solidarietà ai detenuti e di istigazione alla violenza nei confronti delle Forze Armate dello Stato, oggetto di vilipendio anche attraverso scritte murali. Oltre alle misure cautelari, sono state eseguite numerose perquisizioni su tutto il territorio nazionale. Inoltre, è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari per l'oscuramento di due siti internet utilizzati dal gruppo indagato per diffondere, anche nel web, i contenuti istigatori della rivista clandestina. Le indagini condotte dal Ros si inseriscono in una più ampia strategia di contrasto alle manifestazioni eversive condotta dall'Arma dei Carabinieri su tutto il territorio nazionale, volta alla identificazione di presenze e disarticolazione di strutturati gruppi violenti.

(in aggiornamento)