porti e logistica

Si stima un +23,8% in questo 2021: dati che riportano la nautica ai suoi "anni d'oro"
2 minuti e 30 secondi di lettura
Se il 2020 è stato l'anno della riscoperta del piacere di andare in barca, il 2021 si prospetta l'anno in cui tutti la vogliono acquistare. A dimostrazione di questo sono i numeri che negli ultimi mesi hanno registrato una forte impennata. "Alla fine della scorsa stagione non c’era più una barca nuova o usata disponibile", espone i dati Stefano Pagani, direttore dell’ufficio studi di Confindustria Nautica. "Adesso abbiamo fatto delle stime sul 2021 come anno solare e sulla base di quanto accaduto fino ad oggi possiamo dire che il risultato del comparto tra cantieristica, produzione di motori e accessoristica possa segnare un +23,8% con una forchetta del 5%. Significa che è possibile che entro la fine dell’anno potremmo tornare ad eguagliare i valori massimi storici della nautica, nel biennio 2007-2008 con un indotto superiore ai 6 miliardi".

La richiesta è talmente alta che inevitabilmente si solo dilungati anche i tempi di attesa: con il sold out, ogni nuovo ordine verrà esaudito non prima dell’estate 2022, ma ci sono diversi cantieri che dovranno far fronte a così tante domande da far aspettare due anni gli armatori. "Normalmente per una delle nostre creazioni c'è un tempo tecnico di attesa di circa sei mesi, ma abbiamo venduto tutto e si parla del 2023", spiegano Fabio Planamente e Veronica Bottasini dal cantiere del Pardo. La difficoltà per tutti è data anche dal reperimento delle materie prime come acciaio e plastica e sul mercato c’è stato un rincaro prezzi di oltre il 60%. Ma poi in molte aziende, da quelle a conduzione familiare fino ai più grandi, riscontrano anche una certa difficoltà nel reperimento di mano d’opera. Lo testimonia Gaetano Mussini, che dal 1949 costruisce barche artigianali a Rapallo, come Tina Magazzù, architetto dell’attività palermitana specializzata in maxi-rib da oltre 60 anni.

Nonostante questo, il mercato è "euforico" e a dirlo sono tutti gli espositori, nessuno escluso. Tanto che ci sono realtà che in tempo di pandemia hanno riaperto e ripreso a investire dopo la crisi del 2008. È il caso di Franchini che da due anni è tornato al Salone Nautico Internazionale di Genova. L’interesse è alto e lo si percepisce anche dall’alto numero di visitatori presenti alla manifestazione, molti di questi stranieri, in una Genova completamente 'full' per quanto riguarda alberghi e ristoranti.

Un grande successo per Genova che torna anch'essa ad essere un punto di riferimento sulla scena internazionale e che da qui al 2023, con il progetto del nuovo Waterfront, ambisce a rubare la scena agli altri Saloni. Anche perché se da un lato ha il suo lato 'pop', ricco di curiosi, dall'altro sono diverse le trattative che sono state chiuse in questi giorni. E poi, vista l'eccellenza made in Italy, gli espositori sono molto affezionati a questo Salone. C'è chi non si è perso neanche un'edizione, poiché è un appuntamento "irrinunciabile".