"Non esiste solo la transizione ecologica, se non c'è anche quella sociale. Tutti gli organismi internazionali lo hanno detto: pianeta in salute, persone in salute, transizione giusta. Bisogna essere molto realisti: non possiamo pensare di fare la transizione ecologica non curandoci del fatto che centinaia di migliaia di famiglie possano rischiare qualcosa. Dobbiamo essere bravi a gestire questa operazione: non è solo ambientale, ma anche di tipo sociale".Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso dell'intervento al convegno organizzato a Genova dalla Cgil Liguria, intitolato "Verso una transizione sociale. Quale sviluppo per il futuro della Liguria".
Secono il ministro, "la transizione ecologica non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili. Il programma italiano è strutturato in maniera sostenibile, intelligente da questo punto di vista: dobbiamo solo portarlo avanti".
Cingolani porta anche un esempio concreto a sostegno della sua tesi: "Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20% e in questo aumenterà del 40%. Se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l'elettricità in casa. Queste cose vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica". E assicura: "Finché io avrò l'onore e l'onere di occupare questa posizione farò di tutto perché le due cose non vengano mai scisse: dobbiamo ricordarci che c'è una transizione sociale che deve andare di pari passo alla transizione ecologica".
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