cronaca

Intanto il Cts da il via libera per la proroga del Green pass fino a 12 mesi
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Mentre la Sicilia finisce in zona gialla e la Sardegna se la cava di poco, i governatori delle regioni hanno iniziato a ingaggiare una lotta senza quartiere a favore del green pass e dei vaccini, con uscite che arrivano al limite della provocazione. E talvolta lo superano.



Del Toti pro vax al quadrato già sapete: non passa giorno senza che il presidente della Liguria non esca con un post, un video o un comunicato sull’importanza di vaccinarsi e, contestualmente, di subordinare al possesso del green pass la maggior parte delle attività sociali, salire sul bus e andare a fare la spesa compresi. Una posizione netta che ha scatenato sui profili social del governatore un vero esercito no vax, lo stesso che stalkerizza l’infettivologo Matteo Bassetti, pronto a criticarlo e, più spesso, a insultarlo.


Ma la posizione di Giovanni Toti sembra quasi all’acqua di rose rispetto a quella del suo collega toscano, Eugenio Giani, pronto a confinare i non vaccinati in riserve indiane: “Tolleranza fino al 30 settembre – ha dichiarato ieri – poi tireremo le somme e coloro che non sono vaccinati non si provino a venire in luoghi pubblici”. Cosa significhi non è chiaro ma, se dobbiamo prenderla alla lettera, i no vax toscani non potranno mettere il naso nemmeno sul pianerottolo. I critici hanno ribattezzato Giani nuovo ‘Granduca’: l’appellativo potrebbe non dispiacergli.


Vincenzo De Luca, il governatore campano che si è distinto per il suo piglio poliziesco per tutto il corso della pandemia, va oltre rispetto ai sui colleghi settentrionali: lui è favorevole al green pass ma si spinge un po’ più in là, chiedendo al Governo di introdurre l’obbligo vaccinale per tutti gli italiani. Ne fa una questione di responsabilità istituzionale e, obiettivamente, la posizione appare sensata.


Intanto ieri il Comitato Tecnico Scientifico, l’organo che consiglia il Governo in materia sanitaria, ha ritenuto di concedere il via libera alla proroga di tutti i green pass a 12 mesi dalla loro emissione (invece dei 9 mesi attuali): per diventare operativa la norma deve passare dal parlamento, sarà probabilmente inserita in un emendamento al decreto del 6 agosto in conversione alla Camera. E’ una buona notizia soprattutto per i sanitari, i primi ad accedere alla vaccinazione, che tra la fine di settembre e i primi di ottobre avrebbero avuto i propri green pass in scadenza.


Sul cambio dei colori, nessun rischio per la Liguria: la nostra regione ha sforato il dato dei 50 casi ogni 100mila abitanti (attestandosi a 74) ma resta abbondantemente sotto la soglia critica del riempimento dei reparti di media intensità (per passare di fascia bisogna superare il 15% e la Liguria è al 5%) e delle terapie intensive (soglia critica al 10%, la nostra regione è poco sopra il 4%).


I siciliani, passati per primi nella fascia di rischio, dovranno riprendere alcune vecchie abitudini, come indossare la mascherina all’aperto, ma non subiranno particolari limitazioni: anche in zona gialla, infatti, si può cenare al ristorante sia all’aperto che al chiuso (con il limite dei quattro commensali). Restano aperte piscine e palestre mentre per gli eventi musicali e sportivi sono previste limitazioni più severe: 25% della capienza allo stadio e al palazzetto, con un massimo di mille spettatori al chiuso e 2.500 all’aperto. Cinema e teatri hanno la riduzione al 50% della capienza, con massimo mille persone all’aperto e 500 al chiuso. Ma la Liguria, per fortuna, è al momento ancora lontana da questi problemi.