cronaca

"Non siamo contro il vaccino, chiediamo solo la libertà"
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Sono circa una cinquantina i manifestanti che oggi pomeriggio in via San Lorenzo a Genova si sono ritrovati per il presidio organizzato da Italexit, il nuovo partito di Gianluigi Paragone. Il motivo della protesta è il Green Pass obbligatorio per accedere a ristoranti e bar al chiuso, eventi sportivi, teatri, concorsi pubblici.


"Noi non siamo contro il vaccino", ci tiene subito a specificarlo Fabio Morrone coordinatore per la Liguria di Italexit. "In questi giorni siamo in 10 piazze della Liguria per raccogliere le firme e dire no all'obbligo vaccinale, ognuno deve essere libero di fare le proprie scelte. Chiediamo solo la libertà, cosa che non viene rispettata se progressivamente la certificazione verde diventerà obbligatoria per fare attività di socialità, prendere i mezzi pubblici, non parliamo poi della scuola".


Da Piazza della Raibetta si sono spostati fino in piazza Matteotti all'urlo di "no Green Pass". Gli organizzatori hanno tenuto a sottolineare come tra le prime 1700 firme liguri ottenute in quattro ore di presidi tra Varazze e Cairo Montenotte, almeno un terzo delle persone era vaccinato. Ma sono molti a non essersi prenotati per ricevere la prima dose.


Una volta arrivati in piazza Matteotti, dove c'era un'altra trentina di persone già in coda per lasciare la propria firma, l'evento si è articolato in tre parti con la partecipazione di tre relatori estratti dall'ambito sanitario, giuridico, scolastico. 


"Stiamo assistendo ad una nuova forma di discriminazione, dopo quelle sessiste e razziali: abbiamo bisogno di un lasciapassare per entrare in un paese? Di un salvacondotto? Il Green Pass divide i cittadini in serie A e serie B, è discriminatorio", a parlare è il professor Paolo Becchi. "Vogliono che i non vaccinati restino emarginati sotto il tetto di casa propria? Io ho fatto una iperbole paragonando la situazione a quella degli ebrei, ma ci chiuderanno comunque nelle nostre case privandoci della nostra libertà e della nostra socialità".


"È arrivato un virus e hanno iniziato a dividerci con le mascherine, il distanziamento sociale, la Dad, il coprifuoco, dai nostri cari in ospedale, tra regioni, con smart woking. Ora ci vogliono dividere tra vaccinati e non vaccinati. Vogliono creare non solo la separazione tra le persone, ma anche dentro noi stessi. La separazione sta alla base di ogni conflitto sociale, un meccanismo universale. Se gli individui sono isolati e non possono comunicare tra loro, sono deboli: così si creano conflitti e odio. Attraverso le voci degli esperti mainstream hanno manipolato le coscienze, i nostri politici stanno tentando di cambiare la struttura della società in cui viviamo, demolendo la nostra costituzione passo dopo passo e perseguendo gli interessi delle lobby farmaceutiche. Fanno leva sulle paure delle persone stremate da un anno e mezzo doloroso", è l'attacco del dottor Roberto Santi. "Ci siamo già dimenticati di Camilla? Morta di trombosi il 12 giugno a causa del vaccino".