
Risso ha mantenuto per sé la delega alla Transizione energetica. Del consiglio di presidenza fanno parte anche il past president Giovanni Mondini e i presidenti in carica della Piccola Industria, Andrea Razeto, e dei Giovani Imprenditori, Emilio Carmagnani.
"Saranno 4 anni davvero di lavoro, con la gestione dei progetti che rientrano nel Recovery fund. I provvedimenti a favore dell'economia dopo la pandemia stanno per partire adesso e queste cose vanno seguite: non basta una persona sola ma nemmeno otto o nove. Ogni vicepresidente si avvarrà di un gruppo di lavoro e la squadra potrà essere arricchita". Umberto Risso, 73 anni, subito dopo l'elezione a presidente di Confindustria Genova sottolinea l'impegno e il lavoro di squadra. Nella pattuglia degli 8 vicepresidenti non ci sono rappresentanti dei sostenitori di Sandro Scarrone (Cetena-Fincantieri), l'avversario di Risso nella corsa alla presidenza, la spaccatura quindi è rimasta.
"Si auspica di coinvolgerli il più possibile - dice Risso rispondendo alla domanda se Fincantieri troverà un posto in consiglio, se la trattativa va avanti - ma mi sembra che gli ultimi messaggi da quella parte non fossero particolarmente incoraggianti. Poi, si fa parte della stessa associazione e quando finisce una fase normalmente ci si compatta". Per quanto riguarda i dossier da seguire "la mia attività è nell'energia quindi dovrei dire l'energia come argomento principale, ma sono interessanti ad esempio cultura e turismo, la terza o quarta gamba di Genova che si stava sviluppano prima del Covid. E pure da ignorante sono riuscito a capire che la digitalizzazione è uno degli elementi più importanti" continua Risso. Sulle infrastrutture, nodo dolente per Genova, il neopresidente assicura che Confindustria "continuerà a fare pressione" ogni volta che sarà necessario e avrà l'opportunità di parlare.
IL COMMENTO
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