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"La fruizione libera delle spiagge fa un passo indietro anche a causa della pandemia"
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 I dati del rapporto 2021: aumentano del +12,5% le concessioni balneari, preoccupa l’avanzare dell’erosione costiera e i tratti di costa non balneabili. Gatteo (FC) il comune record con tutti i lidi in concessione, in Liguria Laigueglia (SV) è il comune con più spiagge in concessione.


In Liguria, per quanto riguarda le concessioni marittime la percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti, campeggi, complessi turistici è il 69,9%, il dato peggiore in Italia.


"In nessun Paese europeo esiste una situazione simile di gestione delle spiagge. Serve al più presto una Legge per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione, per premiare la qualità dell’offerta dei lidi in concessione." Queste le parole di Legambiente.


Nel 2020 sono stati stanziati 6 milioni di euro per 9 interventi di difesa della costa, di contrasto all’erosione e di incremento della resilienza in 7 Comuni. Al Comune di Moneglia (GE) sono andati 475mila euro per la realizzazione di una scogliera a gettata aderente alla costa e addossata al muro ciclopico esistente a Punta Rospo. Qui le concessioni balneari occupano quasi il 70% delle spiagge e generano annualmente poco più di 46mila euro. Recentemente altri stanziamenti hanno riguardato Chiavari (GE) con 14 milioni di euro, destinati alla realizzazione di nuovi pennelli per la difesa del litorale, dove il tratto di mare non ha più fondale e l’acqua ristagna nel periodo estivo. Complessivamente in Liguria, rispetto alle oltre 1.200 concessioni esistenti per stabilimenti balneari, le entrate dovute come canoni demaniali, arrivano a 11,2 milioni, con dati che risalgono al 2016.


Sempre in Liguria, per quanto riguarda le concessioni marittime, a fronte di 114 km di spiaggia, la percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici è il 69,9%, il dato peggiore in Italia; ci fanno compagnia l’Emilia Romagna con il 69,5% e la Campania con il 68,1%. In merito, invece, all’occupazione di spiagge date in concessione, la Liguria svetta per un altro dato negativo posizionandosi sesta con Laigueglia (92,5%) nella top ten dei comuni con meno spiagge libere. Fa peggio Gatteo in Emilia Romagna con il 100% e in Toscana i comuni di Pietrasanta (98,8), Camaiore (98,4), Montiginoso(97), Forte dei Marmi (93,7). Continuando la classifica dei comuni liguri troviamo Diano Marina al 92,2%, Alassio 88,2%, Santa Margherita 87,4%, Rapallo 86,5. Il Dossier segnala ancora le spiagge libere ma di serie B, ovvero quelle spiagge che si trovano alle foce di fiumi e torrenti, dove spesso la balneazione è vietata.


"La fruizione libera delle spiagge fa un passo indietro anche a causa della pandemia, aumentando gli spazi occupati da sdraio e ombrelloni a disposizione di chi ha le concessioni - dichiara Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - Gli investimenti per i ripascimenti e i nuovi progetti per le difese a mare, tra pennelli e dighe, a causa delle mareggiate sempre più intense causate dai mutamenti climatici, sono stati ingenti e vanno a sommarsi agli interventi degli scorsi anni, in diversi casi trasfigurando il paesaggio e non essendo efficaci. Dove possibile sarebbe necessario rinaturalizzare gli spazi costieri con un’opera che dalle foci dei torrenti desse nuovo equilibrio ai bacini idrografici di fiumi torrenti e rii, garantendo l'apporto naturale di materiali a difesa della costa. Sarebbe anche l'occasione per indagare la sorgente di un inquinamento che fiumi, rii e torrenti portano in mare e che determinano in queste zone una scarsa qualità delle acque costiere".
Invece, la regione Liguria conta quasi 1.000 opere rigide complessive, diffuse praticamente su tutta la lunghezza della costa.