
Una delegazione dei sindacati ha poi incontrato il neo prefetto di Genova Renato Franceschelli a cui è stato ribadita la necessità di maggiori salvaguardie dei lavoratori e più controlli nei posti di lavoro.
Nello stesse ore a Roma i rappresentanti nazionali dei tre sindacati hanno inoltrato le stesse istanze al governo e alle istituzioni.
Quella di oggi è l'ultima giornata di impegno contro gli infortuni sul lavoro avviato all'inizio della settimana: nelle province liguri si sono tenute assemblee nei cantieri e negli uffici.
L'emergenza è sottolineata dai numeri: solo nei primi due mesi del 2021 in Liguria ci sono stati 2828 infortuni sul lavoro per una media di 47 incidenti al giorno. Tanti, ancora troppi anche perchè la contabilità degli incidenti non tiene conto di altri numerosi infortuni dei lavoratori del "sommerso", corrieri, pony express, rider, operatori autonomi senza contratto e senza diritti ogni giorni sfruttati e vittime di infortuni.
Nella provincia di Genova nell'ultima settimana ci sono stati cinque infortuni sul lavoro: l'ultimo nella raffineria di Busalla Iplom dove un operaio di cinquant'anni è stato investito da bitume bollente riportato ustioni gravi su tutto il corpo.
Fra i manifestanti di oggi davanti alla prefettura anche Raffaele Casella, delegato Rsu Fim Cisl che ha raccontato di avere visto un giovane collega di lavoro di Ansaldo Energie perdere la vita lavorando: "Era un dipendente di una ditta in appalto, rimase schiacciato per cause ancora non chiare e sui cui la magistratura ha avviato un'indagine, noi colleghi abbiamo subito proclamato uno sciopero e avviato una raccolta di fondi per aiutare la famiglia". "Quando tornai a casa - conclude Casella - fui assalito da un senso di sconforto, perchè non si può morire lavorando".
IL COMMENTO
Candidato Pd: chiudete lo smartphone e cercate un compagno. Di scuola
Due ore in tv per Colombo, ma Genova non può fare di più?