cronaca

La sera dell'omicidio i vicini avrebbero sentito la donna urlare ed il bambino piangere, poi il silenzio
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Giulia Stanganini, la donna di 38 anni che lo scorso anno avrebbe ucciso la madre e fatto a pezzi il corpo, avrebbe ucciso anche il figlio di tre anni e mezzo. La svolta choc è arrivata oggi: la squadra mobile di Genova ha notificato una nuova ordinanza in carcere alla donna che adesso è accusata di omicidio aggravato premeditato.


Secondo gli investigatori la nonna di Adam, questo il nome del bambino, accusava la figlia di avere causato la morte del piccolo tanto che i vicini l'avevano sentita chiamare la figlia "assassina". E per questo, secondo la procura, la Stanganini avrebbe ucciso la madre Loredana Stupazzoni, bidella in pensione di 63 anni e poi ne aveva smembrato il corpo. La donna ha sempre però negato di avere ucciso sua mamma: presentandosi in questura alle 4 del mattino, aveva raccontato di averla trovata impiccata e, dopo ore in preda alla confusione, di avere fatto a pezzi il corpo per disfarsene.


I pm hanno chiesto al gip la custodia anche per quell'omicidio, ma è stato respinto: il medico legale aveva scritto che la morte della Stupazzoni poteva essere compatibile con un suicidio.
"Faremo appello - ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi - perché per noi tutti gli indizi ci portano a ritenere che la Stupazzoni non si sia tolta la vita da sola". In effetti, la ex bidella la mattina aveva contattato la banca per fissare un appuntamento, aveva preso due volte il taxi, non aveva lasciato alcun biglietto e chi la conosceva non aveva avuto segnali di alcun tipo. Dopo la morte del piccolo Adam, però, la vita tra le due donne era diventata complicata e le liti sempre più frequenti.


Il bambino era stato trovato morto il 22 novembre 2019. La donna aveva detto di averlo trovato morto nel letto e aveva accusato il pediatra di essere stato 'superficiale'. In un primo momento si era pensato a una causa naturale ma dopo l'omicidio della nonna del piccolo la procura ha approfondito.   


Dalle indagini è emerso che la donna un mese prima della morte del piccolo aveva visitato su internet pagine in cui viene spiegato come soffocare le persone senza lasciare tracce, pagine con le parole chiave "infanticidio", "mamme che uccidono figli" e "come uccidere un bambino".


Tra le altre cose, la squadra mobile ha trovato un sms della Stanganini per il padre del piccolo, dal quale era separata, inviato 12 giorni prima della morte del figlio. Secondo gli inquirenti preannunciava quanto avrebbe fatto. "Vai a tr... e buon anno a te e agli altri e buon Natale. Vedrai tra poco col piccolo Adam altro che tr..." aveva scritto nell'sms. Da quanto emerso dalle indagini della squadra mobile genovese, coordinata dai pm Sabrina Monteverde e Stefano Puppo, la donna avrebbe soffocato il figlio con un cuscino in faccia mentre dormiva.


A corroborare l'ipotesi accusatoria anche numerose testimonianze dei vicini che hanno raccontato come la donna non riuscisse a gestire il rapporto col bambino. Il piccolo quando piangeva veniva aggredito con insulti, urla, bestemmie. Anche la sera dell'omicidio i vicini avrebbero sentito la donna urlare e Adam piangere, poi il silenzio.